CONFERENZA STAMPA
Troppe intossicazioni da funghi nel Brindisino: appello dell'Asl
Il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl, il fasanese Adriano Rotunno, ha elargito, in un'apposita conferenza stampa, i consigli giusti

Foto Brindisireport
FASANO - Dopo gli ultimi casi di intossicazione in provincia di Brindisi scatta l'appello dell'Asl brindisina: "Mangiate solo funghi certificati". A creare soprattutto problemi è il farinaccio (in gergo scientifico “amanita ovoidea”). Lo si raccoglie e lo si mangia convinti della sua commestibilità ma così non è tanto che sono sempre in aumento i casi di intossicazione. Il pericolo maggiore, poi, lo creano i raccoglitori dilettanti, quelli della domenica, che poi, magari, li rivendono con banchetti abusivi lungo le tante strade della provincia, compreso sul territorio di Fasano. Per questo l'Azienda sanitaria di Brindisi ha deciso di intervenire, come detto, lanciando un appello in occasione di una conferenza stampa appositamente organizzata all'ex ospedale "Di Summa".
"E' bene acquistare solo e soltanto funghi certificati dall'Asl e non fidarsi mai di raccoglitori improvvisati, perché il fai da te potrebbe anche costare la vita - ha detto nel corso della conferenza il direttore del dipartimento di Prevenzione dell'Asl, il fasanese Adriano Rotunno che ha spiegato anche come "differenze quasi impercettibili di forma e colore possono fare la differenza fra la vita e la morte". "Il padre delle due ragazze cellinesi finite in ospedale - continua Rotunno -, ad esempio, era tornato a casa con una cesta carica di funghi. Il 90 per cento di questi era composto da farinacci, funghi classificati da circa 6 anni come tossici, ma non letali. Nel restante 10 per cento si annidavano però dei funghi intrisi di un veleno mortale (quasi identici al farinaccio), che possono scatenare la così detta “sindrome falloidea”: sindrome a lunga latenza, al primo posto fra le cause di morte da intossicazione". Ma come fare a distinguere una amanita ovoidea dalla micidiale amanita phalloides e da un altro fungo potenzialmente letale, l'amanita proxima? “Si tratta di funghi molto simili, che si trovano in abbondanza nel Brindisino - va avanti Rotunno -. Sono tutti e tre di colore bianco ma delle differenze ci sono. La amanita proxima si differenzia per la base del gambo di colore giallo. La phalloides è tutta bianca, con un anello che pende a forma di gonnellina e una formazione simile alla farina sulla superficie”. Rotunno e tutti gli esperti presenti alla conferenza stampa hanno invitatoi cittadini a tenersi alla larga dalle rivendite di funghi in cui non viene esposto il certificato rilasciato dall'Asl attestante il tipo, la quantità e il termine di consumo dei funghi esposti.
“Chi vuole vendere dei funghi – ha proseguito Rotunno – deve sottoporli a certificazione di commestibilità. Bisogna assolutamente diffidare degli abusivi e delle persone che si basano solo sulla loro esperienza”.
di Redazione
28/10/2015 alle 06:35:39
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