BOTTA E RISPOSTA
Vito Bianchi replica al presidente del Rossini: 'Io cinico? E' lui che deve spiegazioni'
Altra puntata della polemica venutasi a creare tra Vito Ventrella e il candidato sindaco del movimento 'in Comune'
FASANO - “Vito Ventrella e soci devono alla cittadinanza un bel po' di spiegazioni per quanto hanno combinato. Constatiamo che lo storico “Canonico Rossini” è sostanzialmente in liquidazione, che si stanno invitando gli anziani assistiti a trovarsi un'altra sistemazione, i lavoratori licenziati a cercarsi un altro impiego, e che si sta perdendo un immenso patrimonio: dobbiamo applaudire, forse? Constatiamo che l'operato del consiglio di amministrazione, al tirar delle somme, è ad oggi da considerarsi fallimentare, giacché non solo non è riuscito ad attivare una nuova struttura, ma nemmeno a salvare quella vecchia". Risponde inviperito il leader del movimento 'in Comune' Vito Bianchi dopo le accuse di cinismo piovute sul suo capo dal presidente dell'Asp "Canonico Rossini" Vito Ventrella. Non ci sta, il candidato sindaco del movimento civico fasanese, a subire passivamente e risponde per le rime al responsabile della casa di riposo che versa ormai in una situazione disperata.
"E cosa vuole, Ventrella, che lo lodiamo per questo - continua Bianchi -? Che esultiamo per come ha condotto la vicenda? Per quanto non ha saputo dire o fare di fronte alle pretese dell'impresa che deve consegnare un complesso già pronto, che aspetta solo di essere utilizzato e che, invece, potrebbe essere oggetto di ulteriori speculazioni? D'altronde, non mi meraviglio del fallimento. Quando è stato incaricato della presidenza, certo Ventrella aveva competenza della pratica (questa sì da prima e seconda repubblica messe insieme) di occupare una sedia, una poltrona o anche un semplice strapuntino purché fosse. La sua, infatti, è stata, come si sa, una nomina politica. E adesso, invece di risolvere il problema e magari rivolgere la sua rabbia verso chi tiene in scacco il “Canonico Rossini”, invece di darsi da fare con chi vuole rovesciare sulla collettività un normale rischio d'impresa, se la prende con me che, invitato dai familiari di alcuni anziani, ho solo espresso un'umana solidarietà. Mi auguro che altrettanta determinazione Ventrella l'abbia dimostrata pure nel trattare con coloro che devono consegnare i lavori. Si sa, certi poteri forti incutono un antico timore reverenziale, che si può superare soltanto se si è uomini liberi. Altrimenti, se ne rimane succubi. E a fare le spese di questa soggezione siamo noi cittadini. Mi sembra di capire che Ventrella stenti ad assumersi le proprie responsabilità, scaricando sugli altri la frustrazione per la propria inadeguatezza.
Mi chiede dove io fossi in questi anni - conclude Vianchi -. Ma era lui che doveva esserci, se aveva accettato il ruolo di presidente del “Canonico Rossini”. E allora, se si è arrivati al tracollo, o Ventrella non c'era o, se c'era, ha operato male. Egli ammette che la situazione si è complicata poco meno di tre anni fa. Sbandiera che dal 2014 si aspetta il provvedimento regionale che unifichi “Rossini” e “Latorre”: e in questo periodo, lui, che cosa ha fatto? Non ci sono referenti fasanesi in Regione? Cosa gli ha impedito di interloquire positivamente coi colleghi del suo partito, il Pd, che da ani e anni governano la Puglia? Peraltro mi pare anche disdicevole il suo modo di rimarcare la gratuità di un incarico che gratuito, alla fine, non è. Per come sono andate le cose, sarebbe stato utile che Ventrella si fosse dimesso tempo fa. Adesso, è ininfluente. E devo confessare che, purtroppo, se sono stato costretto a impegnarmi in prima persona nella politica fasanese, è perché non vedevo più nessuno a cui affidarmi e di cui fidarmi. Questo non è il “cinismo politico” che Ventrella mi attribuisce. Ha sbagliato una consonante: il mio è “civismo politico”. E lo porto avanti con fierezza. Se Ventrella è l'esponente della giovane classe dirigente della nostra città, allora ho fatto bene a caricarmi di impegni politici per condividerli, in questi ultimi quattro anni, con le meravigliose persone del movimento “in Comune”: che sono persone libere e senza poltrone da occupare. Che sono davvero la nuova classe dirigente, in grado di risollevare la nostra comunità, affrancandola dai potentati locali, dalla dittatura dolce delle stesse famiglie e degli stessi gruppi di potere di sempre”.
di Redazione
12/11/2015 alle 14:00:27
Vito Bianchi: 'Solidarietà per gli anziani e i lavoratori del Canonico Rossini di Fasano'
Vito Ventrella: 'Sul Rossini cinismo politico da parte di Vito Bianchi'
Galleria di immagini: Vito Bianchi replica al presidente del Rossini: 'Io cinico? E' lui che deve spiegazioni'
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