DISCUSSIONE APERTA
Ancora bollettini Arneo a Fasano: l'incertezza dei cittadini se pagare o meno
La questione riguarda non solo la nostra città ma quasi 50 Comuni sparsi tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto

FASANO - Continua il calvario di diverse famiglie fasanesi alle prese con i famigerati bollettini inviati dal Consorzio di bonifica Arneo. Pagare o non pagare? Questo è il dilemma di chi, appunto, ha ricevuto a casa il cedolino. La nuova ondata di bollettini di pagamento che nelle ultime settimane si è riversata nelle cassette postali dei cittadini sta provocando tante polemiche ma anche tanta incertezza. Il deputato Nicola Ciracì (Conservatori e riformisti) ha chiesto l'audizione del commissario straordinario unico dei Consorzi di Bonifica della Puglia, oltre all'apertura di una commissione di inchiesta per fare piena luce sulla vicenda. Anche perché non sono solo gli agricoltori a esserne colpiti, ma il contributo di bonifica (codice 630) grava su tutti gli immobili (terreni, fabbricati, opifici, ecc.) ricadenti nel comprensorio di bonifica, tant'è che oltre alla Organizzazioni del settore agricolo, anche Confidustria si è mossa a tutela dei propri associati richiedendo una equa e obiettiva soluzione della questione.
Il Consorzio dell'Arneo copre un territorio di circa 250mila ettari a cavallo delle province di Brindisi (126.375 ettari per 18 comuni), Lecce (84.036 ettari per 24 comuni) e Taranto (39.014 ettari per 6 comuni). Già nel luglio 2015, i cittadini residenti nei 48 comuni ricadenti nell'ambito del Consorzio, compreso Fasano, ricevettero i primi avvisi bonari di pagamento relativi all'anno 2014. Il governo regionale, dopo le prime proteste, fu drastico: quel tributo andava pagato in quanto la legge dispone che i Consorzi debbano essere sostenuti economicamente per le attività svolte nelle aree di competenza. Ma il punto è che il Consorzio non avrebbe assolto ai suoi compiti. Quindi ci si chiede se è giusto che si debba pagare per un servizio non avuto.
"La realtà – ha fatto sapere l'on. Ciracì – è purtroppo che spesso i Consorzi esistono solo sulla carta e l'Arneo non fa eccezione: le condotte idriche per la distribuzione dell'Acqua nei campi agricoli sono fatiscenti o addirittura inesistenti; le pompe idrovore spesso non funzionano; i canali pluviali sono infestati da erbacce e intasati da rifiuti di ogni specie. Le esigue migliorie apportate a questi terreni sono spesso state rese possibili da finanziamenti della Comunità Europea e dunque in cittadini non devono alcunché per tali opere. I cittadini non possono essere chiamati a pagare per servizi non goduti"
di Redazione
07/03/2016 alle 06:13:25
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