FASANO – Continuano, tra le polemiche, i lavori del nascente cavalcaferrovia che sorgerà in contrada Tuppina, sulla strada che collega Pozzo Faceto a Torre Canne. Ieri (lunedì 18 aprile) sono entrate in azione le ruspe che hanno cominciato ad espiantare gli alberi d'ulivo (200 circa) presenti nell'area dove sorgerà l'opera. Ma non si placano le polemiche. Anche ieri gli operai sono stati "scortati" nel loro lavoro da Polizia e Carabinieri in quanto è alta la tensione che si respira. Infatti, sul posto, erano presenti i proprietari dei terreni espropriati che osservavano, inermi, quanto stesse accadendo. Ad alcuni di loro il cavalcaferrovia cambierà la vita. E' il caso, ad esempio, di un imprenditore monopolitano che non potrà più affittare la sua casa-vacanza in quanto non avrà più la meravigliosa vista sulla piana degli ulivi ma su una struttura di cemento. O di un fasanese che si vedrà la complanare passare a pochissimi metri dalla sua residenza.
Ma al di là dei singoli problemi gli stessi proprietari non si aspettavano un così celere precipitare degli eventi. Molti di loro, assistiti dall'avvocato Marcello Zizzi, hanno presentato ricorso al Tar anche contro gli espropri subiti sottolineando anche altre difformità nella progettazione ma il tribunale amministrativo non si è ancora espresso. La società che si è aggiudicata l'appatto, poi, ha fatto partire i lavori altrimenti avrebbe corso il rischio di perdere i finanziamenti. Ma di fronte a tutte queste questioni la realtà è che comunque le ruspe hanno cominciato a lavorare. Ieri c'era chi urlava alla vergogna per il deturpamento all'ambiente che sarà conseguenziale all'opera. Si sarebbe potuta trovare un'altra soluzione, meno invasiva. Oltre tutto sta nascendo un cavalca ferrovia a poche centinaia di metri da un'opera similare, a Pozzo Faceto, i cui lavori sono fermi da tempo.


