Crac Veneto Banca: anche molti fasanesi verso l'azione legale

Sono numerosi i piccoli azionisti coinvolti nel crac Veneto Banca che, dopo aver acquistato, in alcuni casi anche inconsapevolmente, azioni o obbligazioni convertibili della stessa banca (non quotate in borsa) ad un prezzo intorno ai 40 euro, oggi si ritrovano con un pugno di mosche in mano, valendo l'azione appena 10 centesimi.

“Sono circa 88000 gli azionisti coinvolti che oggi hanno perduto praticamente tutto - dichiara l'avv. Enrico Digeronimo, presidente della sezione locale di Avvocatideiconsumatori -. Si tratta di un disastro finanziario che ha coinvolto per l'88% persone fisiche con un'età media di 60 anni che hanno visto andare in fumo risparmi e sacrifici di una vita. A Fasano sono decine, o forse più, i risparmiatori coinvolti che hanno acquistato le azioni da Banca Apulia. Dopo aver inoltrato le prime diffide, stiamo avviando il tentativo di mediazione obbligatorio che, qualora non dovesse sortire l'effetto sperato, ci costringerà ad adire le vie legali per la tutela dei risparmiatori coinvolti. I contratti di acquisto sottoscritti dai risparmiatori sono palesemente viziati in quanto il valore delle azioni (non quotate in borsa) al momento della vendita era ampiamente gonfiato e non corrispondeva a quello reale, inoltre molti risparmiatori avevano un profilo di rischio non adeguato con gravi e palesi violazioni della normativa Mifid, ma nonostante ciò il Gruppo Veneto Banca ha eretto un muro difendendo l'operato delle proprie filiali. Questo atteggiamento porterà inevitabilmente allo scontro frontale. Al fine di tutelare i risparmiatori, avvieremo azioni collettive che permetteranno anche ai piccoli azionisti di poter affrontare a costi contenuti il giudizio innanzi il Tribunale competente”.