NOTA INVIATA
Lettera aperta del Comitato 'Ospedale Salute Ambiente Fasano' al direttore della Asl
Le mamme fasanesi promotrici del comitato chiedono a Giuseppe Pasqualone di tenere ancora aperto il reparto di Pediatria
FASANO - Non si arrendono le mamme fasanesi alla decisione dell'Asl di Brindisi di chiudere il reparto di Pediatria. Dopo la presa di posizione del consiglio comunale di Fasano che lunedì mattina (1° agosto) ha approvato all'unanimità una mozione in cui si chiede, tra le altre cose, una nuova assise monotematica sulle sorti dell'Umberto I ecco che le promotrici del Comitato “Ospedale Salute e Ambiente” hanno deciso di inviare una lettera aperta al direttore generale della Asl brindisina Giuseppe Pasqualone e per conoscenza, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al senatore Nicola Latorre, al consigliere regionale Fabiano Amati e al sindaco di Fasano Francesco Zaccaria.
«Le scriviamo a nome del Comitato “Ospedale Salute e Ambiente” di Fasano - si legge nalla nota -. Un comitato nato in risposta alle 7000 firme raccolte contro il piano di riordino ospedaliero, che vede soccombere l'ospedale “Umberto I” di Fasano a favore di quelli di Ostuni e Francavilla. Un piano di riordino che, almeno sulla carta, prevedeva la riconversione progressiva di alcuni reparti, tra cui quello di Pediatria, fino a quel momento efficiente e funzionante h 24, prevedendo una funzionalità del reparto h 12. Siamo consci del ruolo delicato che lei svolge in una ASL complicata come quella di Brindisi, che la porta ad attenersi a dei numeri su degli schemi incomprensibili ai più, ma noi siamo altrettanto consapevoli delle ripercussioni che tutti i cittadini di Fasano e dintorni avranno a breve, dal momento che il suddetto reparto di Pediatria perderà tra qualche giorno la sua piena funzionalità, restando solo per 6 ore a disposizione della cittadinanza, tra l'altro in una fascia oraria già coperta dal servizio che i pediatri di base svolgono sul territorio».
Il comitato contesta i numeri forniti da Pasqualone in relazione al reparto pediatrico fasanese. «Inoltre i dati forniti da lei alla stampa non sono gli stessi di cui noi siamo in possesso - scrivono i promotori rivolgendosi al direttore generale -, in quanto a noi risulta che i ricoveri per l'anno 2015 siano stati ben 620, le consulenze in Pronto Soccorso 889, le attività specialistiche ambulatoriali 1607, con un tasso occupazionale dell'80,03%, un peso medio DRG di 0,50. Considerando che il nostro reparto possiede 10 posti letto, riteniamo che i dati ad esso relativi siano perfettamente in linea con il reparto di Ostuni. Naturalmente tutti questi numeri non rendono l'idea di cosa possa essere un reparto nella sua interezza e purtroppo questo sfugge anche a chi, come Lei, deve attuare una riforma ospedaliera decisa dall'alto. Rapportarsi con la malattia è già di per sé molto difficile e richiede una certa delicatezza, quando poi i pazienti in questione sono dei bambini la storia si complica decisamente. Sul campo, infatti, non sono più sufficienti professionalità e competenza, bensì diventa fondamentale una caratteristica che molto spesso i camici bianchi dimenticano, in nome di altre logiche professionali: l'umanità. L'umanità è quella caratteristica che ci differenzia dalle altre specie viventi. L'umanità è condivisione, empatia, solidarietà. Ebbene, nel nostro reparto c'è anche questo! Noi crediamo che non esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B, e soprattutto crediamo che non ci siano bambini da privilegiare rispetto ad altri».
Insistono le mamme appartenenti al Comitato sul fatto che i bambini fasanesi debbano essere tutelati dalla sanità pubblica. «I bambini non si toccano - spiegano - perché hanno tutti gli stessi diritti. I bambini si proteggono, si tutelano, si assistono tutti allo stesso modo, sempre e comunque. Ribadiamo fermamente che il Comitato e tutti i cittadini che lo sostengono sono assolutamente contrari all'attuazione del piano di riordino ospedaliero, ritenendo che esso non tenga conto delle reali esigenze del nostro territorio, né tantomeno di fantomatiche norme di sicurezza che, se si indaga a fondo, non sono rispettate nemmeno da altri ospedali, considerati però di primo livello, a differenza del nostro, declassato a PTA. Ciò nonostante comprendiamo che probabilmente alla base di quello che noi consideriamo un piano ingiusto e scellerato potrebbero esserci logiche di altro genere, che sfuggono ai nostri occhi e alle nostre intelligenze»,
Ed ecco infine la richiesta esplicita al direttore Pasqualone. «Chiediamo perlomeno che sia rispettato quanto scritto sulla delibera, vale a dire che sia attuata una riconversione progressiva da reparto h 24 a reparto h 12, piuttosto che una chiusura del reparto in favore di un ambulatorio h 6 - chiude la lettera aperta -. Anche perché un tale provvedimento non tiene conto nemmeno del fatto che il nostro è un paese turistico, che in estate vede la sua popolazione aumentare di non poche unità. Inoltre, noi non crediamo nella provvisorietà di tale provvedimento, in quanto ci sono stati dei precedenti in campo sanitario, ove la provvisorietà è stata solo un escamotage per sedare gli animi in attesa che il provvedimento divenisse definitivo. Sicuri di aver trovato in Lei una persona capace di ascoltare anche il nostro punto di vista, speriamo di poterLa incontrare quanto prima per poter colloquiare con Lei su ciò che a noi tutti sta più a cuore: la salute e la cura di ogni bambino».
di Redazione
03/08/2016 alle 05:40:45
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