SANITà ALLO SBANDO
Chiusura definitiva dell'Umberto I di Fasano: cronaca di una morte annunciata
Era il 27 maggio del 2012 quando Osservatoriooggi scrisse di come la Giunta regionale dell'epoca avesse già deciso il declassamento della struttura fasanese

FASANO - Dal 22 febbraio niente più ricoveri e dal 1° marzo via tutti i reparti con il pronto soccorso che diventerà punto di primo intervento con stazione 118 rafforzata. Questo dice la delibera dell'Asl di Brindisi approvata il 17 febbraio scorso e che mette la parola fine sull'Umberto I di Fasano declassato a Punto Territoriale di Assistenza. Una notizia che sui social ha trovato indignazione e protesta. Ma è un qualcosa che si sapeva ormai da anni. Era il maggio del 2012 quando proprio da Osservatoriooggi annunciammo la decisione della Giunta regionale guidata allora da Nichi Vendola di inserire Fasano tra gli ospedali da chiudere, o meglio, per utilizzare un termine tanto caro ai politici, di riconvertire. Alla notizia l'allora assessore regionale Fabiano Amati telefonò al suo "collega" in giunta Attolini ottenendo rassicurazioni ma evidentemente anch'egli aveva subodorato che la fine della struttura fasanese era ormai segnata tanto che cominciò la sua battaglia per avere un nuovo e più efficiente ospedale in zona. Poi si registrò un piccolo passo indietro e a chiudere doveva essere solo ostetricia e ginecologia ma gli eventi, in questi anni, sono precipitati a tal punto nella sanità pugliese che dovendo far quadrare i bilanci e ottemperare a un piano di rientro economico i tagli sono arrivati pesanti e definitivi.
In tutto questo la politica fasaneseha fatto registrare qualche tentativo di mediazione e di protesta, perla serie "salviamo il salvabile". Così come anche i cittadini. Ogni volta che si parlava di chiusura il sollevamento popolare arrivava sui social ma alla fine, sostanzialmente, solo qualche associazione o comitato ha cercato di opporsi. Poca roba comunque perché la politica ha comunque perseguito il suo obiettivo e come Fasano ci sono anche altre realtà che ora piangono la chiusura dell'ospedale. Ora, l'unica speranza, è che davvero si rafforzino, quanto meno, le attività ambulatoriali previste all'interno della struttura e che non ci siano intoppi sulla realizzazione del nuovo ospedale.
di Redazione
20/02/2017 alle 06:35:19
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