APPALTO NETTEZZA URBANA
Prorogata fino al 15 settembre alla Gial Plast la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti
Il provvedimento disposto dal Prefetto di Lecce dott.ssa Maria Teresa Cucinotta

Fasano – Nella tarda serata di ieri 15 aprile, il Prefetto di Lecce, con un suo dispositivo, ha risolto il problema che si era venuto a creare a Fasano e in altri comuni pugliesi, con il provvedimento emesso il 15 marzo scorso con il quale veniva disposto a carico della Gial Plast una informativa interdittiva per infiltrazione mafiosa.
Sulla scorta di questo provvedimento il Comune di Fasano non poteva più aggiudicare la gara d'appalto che era stata vinta il mese scorso proprio dalla società leccese. Sulla base del provvedimento interdittivo emesso dalla Prefettura di Lecce a Fasano si era venuta a creare una incredibile situazione che avrebbe avuto delle pesanti ripercussioni sul servizio di raccolta dei rifiuti. Infatti la Gial Plast, che era subentrata alla Tradeco, aveva un contratto con il Comune di Fasano fino al 18 aprile 2019.
Chi avrebbe raccolto i rifiuti dal giorno dopo? Alla Gial Plast il Comune di Fasano non avrebbe potuto prorogare il servizio. La soluzione era quella di affidare alla ditta seconda classificato nella nuova gara d'appalto, ma organizzare e avviare il servizio avrebbe richiesto del tempo: la ditta è siciliana e non ha mezzi in zona. Inoltre il cambio di gestione sarebbe capitato proprio in piena estate con tutti i problemi che ne sarebbero conseguiti.
Una possibile soluzione sarebbe stata quella di individuare una ditta che opera in qualche comune vicino. Ma quale di queste avrebbe assunto un incarico del genere per appena due mesi di servizio?
Ecco allora che alla fine ha prevalso il buon senso. La Prefettura di Lecce, alla quale il sindaco Zaccaria si era più volte rivolto, ha deciso di prorogare il servizio alla Gial Plast fino a metà settembre.
Nel frattempo è probabile che il Tar, al quale la Gial Plast si è rivolta contro il provvedimento interdittivo, abbia il tempo di esprimersi e di fare un po' di chiarezza su questa intricata vicenda giudiziaria.
Infatti alla Gial Plast viene imputato di aver assunto una trentina di dipendenti con precedenti penali che avrebbero potuto condizionarne l'attività: ma la maggior parte di questi dipendenti erano già in servizio nel momento in cui la Gial Plast ha avviato il servizio in quei comuni e per legge non si può licenziare il personale in carico alla ditta che si sostituisce nell'appalto.
di Redazione
16/04/2019 alle 20:30:00
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