ATTUALITà
Il Rotary rende omaggio ai Medici
Consegnato il 'Paul Harris Fellow', ovvero la più alta onoreficienza rotariana, al dott. Domenico Pastore, 'per aver saputo unire grande competenza professionale, senso del sacrificio e umanità'
Fasano - Con una serata di particolare intensità emotiva, svoltasi lo scorso 24 luglio, presso il Gazebo dell'Hotel Sierra Silvana a Selva di Fasano, il Rotary Club Fasano ha inteso rendere omaggio agli operatori sanitari impegnati nel corso della pandemia del Covid 19: un omaggio, come ha avuto modo di sottolineare la Presidente del sodalizio, Titti Ferrara, ai medici - generosi e fedeli testimoni, fino al sacrificio personale, del loro giuramento -, ma anche “alla maggioranza silenziosa che ha assicurato al Paese i servizi essenziali in una si-tuazione limite”, che ci ha fatto trovare “senza maschere oltre che senza mascherine”.
Così, per la Presidente Ferrara, che ha richiamato la peste di Camus, il Covid, “questo demone che ci ha sospinto verso oscurità di tempi passati”, alla fine ha pure consentito di incontrare “l'eroismo della normalità” interpretato da un “eterogeneo universo umano” in cui alcuni hanno deciso di “essere uomini facendo ciò che è giusto”.
In questo spirito è toccato al past Presidente Maximiliano Galizia, a nome del Rotary International, consegnare la massima onorificenza rotariana, la Paul Harris Fellow, in ricordo dei 170 medici italiani morti nel corso della pandemia, al Presidente nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e egli Odontoiatri, dott. Filippo Anelli.
La serata tuttavia, come ha ribadito la Presidente Ferrara, ha voluto essere anche un momento di riflessione affinché, nell'autenticità dello spirito co-struttivo del Rotary, la pandemia possa diventare anche una opportunità per la costruzione di un futuro sistema di sviluppo e di benessere all'insegna di una “democrazia del bene”.
In tal senso la serata ha previsto una interessan-tissima tavola rotonda sul tema “Medici eccellenti, sanità malata? Quali prospettive per il post Covid”, moderata dai giornalisti Angelo Di Summa e Francesco Pepe, che ha visto come protagonisti d'eccezione lo stesso dott. Filippo Anelli, il prof. Pier Luigi Lopalco, Coordinatore delle Emergenze Epidemiologiche della Regione Puglia, e il dott. Felice Spaccavento, della task force della Protezione Civile della Regione Puglia per l'Emergenza Covid 19.
È stato un dibattito che che consentito di affrontare, con rigore scientifico ma anche con affabilità giornalistica, un'ampia gamma di ap-profondimenti su tematiche di estrema attualità connessi al tema della pandemia tuttora in corso.
osì sono emersi i limiti iniziali di intervento ma anche le estreme difficoltà di una situazione alla quale nessun Paese al mondo si è trovato preparato e che spesso ha spinto le strutture sanitarie a diventare talora esse stesse causa di diffusione del virus e gli operatori vit-time o protagonisti di scelte professionali dolorose e difficili.
Tuttavia, nello sforzo di ricerca di modelli di intervento, fra i limiti del coordinamento centrale e quelli della frammentazione regionale, l'emergenza ha consentito di raccogliere motivazioni e elementi preziosi per un nuovo disegno di sanità che riequilibri il rapporto tra pubblico e privato, a vantaggio del primo (come dice il ministro Speranza, “il Sistema Sanitario Nazionale resta la pietra più preziosa del nostro Paese”), e tra medicina ospedaliera e medicina territoriale, puntando certamente su strutture ospedaliere in grado di fornire con efficacia e efficienza tutte le risposte necessarie alla cura degli acuti, ma senza dimenticare che l'ospedale deve rappresentare solo il 10% di tutto il sistema sanitario.
Da qui la necessità non solo di sviluppare al massimo la medicina territoriale, ribadendo la centralità del medico di famiglia, ma anche offrendo tutte le strutture intermedie in grado di provvedere ai soggetti più fragili. L'unica certezza è che la sicurezza non può essere una concessione ma un diritto costituzionalmente garantito del cittadino.
La ricerca comune ha affrontato pure delicati temi etici connessi all'esercizio della professione sanitaria in situazione emergenziale di carenze di dispositivi terapeutici. Qui il Presidente Anelli, richiamando una riflessione in corso con i medici rianimatori, ha preannunciato un arricchimento del codice deontologico, comunque nella salvaguardia del diritto costituzionale all'uguaglianza dei cittadini.
Non sono nemmeno mancati nel confronto temi rilevanti come il ruolo della scienza e della corretta comunicazione del rischio, soprattutto istituzionale (che invece è mancata nella recente emergenza), particolarmente importante in caso di pandemia, la quale, evitando il rischio della riduzione della comunicazione a show televisivo e a manifestazione di analfabetismo funzionale, realizzi un vero empowerment del cittadino attraverso l'adozione del metodo scientifico.
“In questa azione - ha sottolineato Lopalco - occorre cominciare dalla scuo-le e forse ci vorrà un'intera generazione”.
L'appello finale è stato, ancora una volta, quello alla prudenza da parte di tutti, in quanto la pandemia è ancora pericolosamente in atto.
Al termine della tavola rotonda sono seguiti dei riconoscimenti da parte del Rotary. La Paul Harris Fellow è stata consegnata dal past Presidente Galizia al dott. Domenico Pastore, “per aver saputo unire grande competenza professionale, senso del sacrificio e umanità”.
Infine targhe di riconoscenza per il loro impegno durante il periodo del Covid sono state consegnate a medici del territorio: Dino Arnese, Pasquale Di Bari, Maximiliano Galizia, Massimo Leone, Francesco Loliva, Alberto Mavilio, Francesco Mileti, Giuseppe Pace e al rappresentante della Croce Rossa, Roberto Posado.
di Redazione
29/07/2020 alle 05:35:56
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