INTERVISTA ESCLUSIVA
Antonio Orefice dopo il suo addio a Fasano: 'Contento di aver lavorato con persone per bene'
In un'intervista esclusiva l'ormai ex comandante della Polizia municipale di Fasano parla dei provvedimenti più importanti attuati sotto la sua dirigenza
Antonio Orefice
FASANO – Da oggi (domenica 30 dicembre) non riveste più la carica di dirigente comunale nonché comandante della Polizia municipale di Fasano. Il maggiore Antonio Orefice si è ufficialmente trasferito, in mobilità, a Galatina dove ricoprirà gli stessi ruoli. Ma oltre due anni di servizio nella nostra città non possono essere spazzati via in un attimo. Ecco quindi che con questa intervista esclusiva abbiamo voluto ripercorrere alcune tematiche affrontate dallo stesso Orefice in questo lasso di tempo fasanese.
Maggiore Orefice, vogliamo tracciare un bilancio del suo mandato qui a Fasano?
«Personalmente è stata un'esperienza formativa dura e proprio per questo importante. Checché si dica Fasano è una realtà particolarmente difficile che costituisce un unicum non solo in questa zona ma probabilmente in tutta la Puglia. L'estensione territoriale ma soprattutto la dispersione degli abitati diventano elementi di difficoltà e di criticità nel momento in cui si tratta di gestire delle forze sul territorio. Ma, ripeto, è stata un'esperienza importante in quanto mi sono misurato con una materia che non conoscevo particolarmente qual è l'igiene urbana. Non me ne sono mai occupato nelle precedenti esperienze e farlo qui con un appalto di quelle dimensioni non è stato da poco tenuto conto che erano 18 anni che a Fasano non si svolgeva un appalto per l'affidamento di questo servizio. Fasano è una realtà particolare che ti affascina per molti punti di vista ma che ti mette davanti anche situazioni da risolvere non proprio semplici. Già altre volte ho rappresentato le difficoltà urbanistiche del territorio per quanto riguarda, ad esempio, la viabilità che non è un problema di facile risoluzione nel momento in cui si prescinde dalla realizzazione di infrastrutture di primaria importanza quali possono essere delle aree di sosta dedicate oppure avere delle zone dedicate al mercato o ai plateatici che aiuterebbero molto nella risoluzione di problemi. Talvolta la risoluzione stessa occorreva inventarsela. Che dire comunque. Un'esperienza indimenticabile, che segnano dal punto di vista professionale e umano».
La sua nomina è stata politica ma quanto la “politica” ha influito sul suo mandato?
«Innanzi tutto è giusto chiarire che la mia nomina è stata relativamente politica in quanto c'è stato un bando al quale hanno partecipato decine di aspiranti. Probabilmente avevo i requisiti giusti e lo dico con molta modestia. Ad esempio nel momento in cui sono state esperite delle procedure di mobilità, ultima quella di Galatina, ho scoperto che in tutta Italia non siamo più di 270 con la qualifica di dirigente per la Polizia locale. Questo al di là delle facili polemiche o delle cose pretestuose affermate da qualcuno. Quindi non è che ci siano molte possibilità se qualcuno cerca un dirigente per la Polizia locale. Ed è uno. Devo comunque affermare che l'amministrazione è stata molto corretta lasciandomi i margini di autonomia che sono tipici della distinzione che c'è tra l'organo di indirizzo politico e l'organo di gestione. Un esempio fra i tanti è dimostrato dalla graduatoria degli agenti a tempo determinato quando tutti pensavano a chissà quali pressioni o segnalazioni. E' chiaro che poi l'organo tecnico deve, nei margini della legalità e della legittimità degli atti, raggiungere quegli obiettivi che vengono proposti dall'organo politico che comunque è stato scelto dal corpo elettorale della città».
Ha parlato dell'appalto di igiene urbana. Un appalto che è finito comunque nelle aule di tribunale.
«Non mi risulta che ci siano appalti di questo tipo che non abbiano un seguito a livello di giustizia amministrativa anche perché la posta in palio è talmente alta che giustifica anche il ricorso a tutte le vie legali per affermare il seppur minimo difetto che può esserci in un bando. Per quel che ci riguarda riteniamo di aver agito nella massima correttezza, trasparenza e legittimità tant'è che la discussione verte essenzialmente su un aspetto non dico secondario ma che sottolinea come la scelta dell'offerta tecnica non sia stata messa in discussione dal ricorrente. In questo caso la Monteco. Questo vuol dire che abbiamo agito correttamente. La Monteco si sta appigliando ad un elemento meramente formale che non ha un peso di sostanza stando alla lettura che do sia come presidente di commissione che come dirigente della direzione in cui ricade il discorso rifiuti. Ritengo quindi che l'operato è stato sempre corretto. Certo, bisognerà comunque aspettare l'esito del giudice amministrativo e rispettare la sentenza che ne verrà fuori».
Nel suo mandato altra grana le è stata creata dall'illegittimità presunta del sistema videored posto in alcuni impianti semaforici cittadini.
«Attenzione. L'illegittimità presunta non è nel sistema che è pienamente legittimo. Il Giudice di Pace di Fasano ha una posizione che personalmente continuo a ritenere non condivisibile tanto che, dopo la sospensiva che avevo dato la scorsa estate alle vecchie apparecchiature visto che il motivo del contendere era la cessione dell'omologazione, siamo passati ad altre apparecchiature correttamente omologate ecco che è spuntato un altro motivo che mi lascia perplesso. Noi stiamo al nostro posto e continuiamo ad operare seguendo quello che è il dettato normativo. Mi limito solo a sottolineare come talvolta ci si arrovelli troppo su questioni di meri passaggi formali che non hanno davvero alcuna rilevanza né sostanziale né procedurale. Sarà poi la magistratura di secondo grado o terzo grado a giudicare se il nostro operato è corretto o meno. So solo che le difficoltà riscontrate a Fasano notiamo che in altri Comuni dipendenti da altra giurisdizione non ci sono».
E dulcis in fundo ecco sorgere il problema del canile con annesse polemiche e carte portate alla Procura della Repubblica.
«Alla Procura sono stato io il primo a portare documentazione. Però per correttezza non aggiungo altro. Noi stiamo perseguendo diversi obiettivi primo fra i quali il benessere degli animali che fin dal mio arrivo era stato sempre lamentato non essere assicurato nella struttura dove attualmente si trovano. E poi sono sopravvenute altre faccende, oltre il benessere degli animali, che vede coinvolto il Comune di Fasano come parte lesa ma per profili che non è opportuno ancora evidenziare. Sicuramente si sta cercando la soluzione che sia la migliore e dal punto di vista del benessere degli animali che quello della legittimità delle procedure. Cose che non è semplice fare solo e soltanto considerando che strutture atte a ospitare cani sono pochissime e al collasso a livello regionale. Nel brindisino la situazione è ancora più grave. Ma da quando mi sto muovendo per risolvere questa situazione lo sto facendo coinvolgendo le associazioni animaliste del territorio e l'Osservatorio regionale del randagismo, organo tecnico di supporto all'ente regionale. Che poi altri prendono a pretesto questa situazione per polemizzare non posso farci nulla».
Ma la struttura prescelta per trasferire i cani, sita in Carovigno, pare non sia a norma secondo una diffida del Tar.
«La struttura è assolutamente a norma sia a livello infrastrutturale che degli atti. L'unico inconveniente è stato dato da una sentenza del tar di Lecce di qualche settimana fa che ha accolto un ricorso su sette presentati dove si sottolineava la specificità dei canili che debbono, insomma, o essere di proprietà dei Comuni o essere gestiti direttamente da associazioni di protezione animali iscritte nell'apposito albo regionale. Se non che è emerso che di queste realtà non ne esistono. I pochi che esistono sono saturi. Quindi, d'accordo con l'assessore al ramo Giuseppe Angelini, ho spinto molto perché venisse ricompreso nel piano triennale delle opere pubbliche un nuovo canile che mi auguro venga realizzato a breve e venga dato in gestione ad un'associazione animalista. Nelle more si sta cercando una soluzione che mi rendo conto non è la migliore in quanto il canile prescelto per il trasferimento dei cani è fuori Fasano ma dal punto di vista strutturale il canile di Carovigno è ottimo e in regola. L'unica difficoltà viene dal fatto che è indicata per animali privati e non per randagi. Stiamo facendo valere, in questo periodo, la precauzione».
Lascia un corpo di Polizia municipale comunque notevolmente sotto organico.
«L'organico è sicuramente ridotto per quelle che sono le esigenze nel periodo primaverile ed estivo. Fasano, piaccia o no, ha una sua vocazione turistica che comporta necessariamente maggior controllo del territorio. E' inutile nasconderci. D'estate servirebbero almeno una decina di agenti in più. Soprattutto nei prefestivi e nei festivi, per garantire i servizi dignitosi, dovremmo disporre di almeno una dozzina di unità a turno. Gli assessori comunque si sono impegnati a trovare le risorse e l'abbiamo fatto usando strumenti che ci vengono dallo stesso codice della strada per dare incentivi a chi faceva straordinari. A proposito di assessori permettetemi di ringraziare Gianleo Moncalvo, Giuseppe Angelini e Renzo De Leonardis, gli ultimi in ordine di tempo a cui ho fatto riferimento. Per tornare al corpo di Polizia municipale sarebbe auspicabile aumentare l'organico anche se i tempi non sono proprio migliori. Per il periodo invernale riusciamo ad essere adeguati ma un plauso particolare permettetemelo per quelle figure che si sono distinte in ruoli particolari e funzioni più specializzate: chi ha assicurato l'ufficio verbali, importantissimo il servizio edilizia che si muove con estrema sicurezza e grande collaborazione con la Procura, chi si occupa di ambiente, chi ha garantito i servizi del contenzioso e dell'infortunistica, la Polizia commerciale, gli stessi piantoni che sono il vero front office del corpo».
Lei va via e arriverà un altro al suo posto. A prescindere dai nomi che circolano (sembra ormai scontato che sarà Giuseppe Carparelli ad essere promosso, ndr) che caratteristiche deve avere un buon comandante di Polizia municipale per lavorare bene a Fasano?
«Quello che occorre, quando si ricopre un ruolo da leader, è avere una visione d'insieme. Quando parlo di visione d'insieme voglio dire che si può anche indugiare sulla preparazione nozionistica ma non si può indugiare su determinati valori o doti che deve avere un leader. Tra queste la capacità di ascoltare i collaboratori, di elaborare decisioni che salvaguardino l'interesse superiore del corpo e quindi della cittadinanza. Bisogna essere imparziali e ascoltare. Dirigere la Polizia municipale è differente che nel dirigere altri uffici. Comporta saper gestire delle persone. I procedimenti e gli atti non sono secondari ma bisogna soprattutto avere doti relazionali. Queste difficilmente si possono acquistare. Occorre averle insite. Ma si può migliorare e avere la capacità di rapportarsi con i collaboratori. A Fasano c'è un notevole peso, in positivo, delle rappresentanze sindacali. Per me all'inizio è stato un elemento di difficoltà nel confronto ma ho imparato ad avere più pazienza di quanto immaginavo di averne. Bisogna saper mediare prendendo talvolta “mazzate” perché ci sono delle volte frizioni tra la base e l'organo politico. Noi, stando in mezzo, dobbiamo cercare di trasferire idee dall'alto verso il basso ma anche di portare istanze dalla base verso l'alto. A questo proposito vorrei ringraziare tutti i miei collaboratori dello sportello unico delle attività produttive che hanno visto molto poco la mia presenza ma sono comunque andati avanti bene grazie all'opera di Giuseppe Carparelli. Grazie anche al dottor Caroli dell'ufficio ecologia ma un ringraziamento particolare lo faccio a tutti quegli operatori che svolgono la loro attività umilmente e in silenzio pur stando in trincea sulla strada. Grazie a tutti coloro che non hanno “gradi” di sorta ma che hanno svolto e svolgono il loro compito con estrema serietà e professionalità. Di una cosa sono stato contento e di questo me ne resi conto sin dal mio arrivo: che avevo a che fare con delle persone davvero per bene».
di Alfonso Spagnulo
30/12/2012 alle 05:06:35
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