ATTUALITà
REA Space svela la prima tuta spaziale EVA modulare: debutto mondiale all’EXPO 2025 di Osaka
C’è anche un pezzo di Puglia (e di Italia) tra le stelle.

Osaka - Dal 10 al 15 maggio, REA Space, giovane realtà innovativa fasanese, rappresenterà le eccellenze del territorio all'EXPO 2025 di Osaka, all'interno del Padiglione Italia. Un appuntamento storico, che il 12 maggio è culminata con la presentazione mondiale del primo prototipo di tuta spaziale EVA su misura sviluppata interamente in Europa.
Una rivoluzione che parte da lontano, ma guarda dritta al futuro: la space economy europea cresce, i voli spaziali si moltiplicano, e la necessità di equipaggiamenti più flessibili, accessibili e performanti diventa sempre più urgente.
Con questo spirito nasce il progetto EVA “Futura Suit” di REA Space: un ambizioso lavoro di squadra che ha unito alcune delle migliori competenze industriali, accademiche e tecnologiche italiane ed europee.
Il risultato è una tuta che rompe gli schemi: niente più modelli standardizzati e rigidi, ma un sistema progettato su misura che si adatta al corpo di ogni astronauta, garantendo comfort, mobilità e sicurezza in condizioni estreme.
Grazie a materiali innovativi e a una nuova membrana pressurizzata, la tuta risulta più leggera e aderente, migliorando le prestazioni senza sacrificare la protezione. Un sistema avanzato di gestione del calore metabolico permette di mantenere costante la temperatura corporea, mentre lo zaino LSS consente di adattare la tuta a diversi scenari, dalle passeggiate spaziali alle future missioni lunari e marziane.
Un altro elemento rivoluzionario è il sistema di indossamento autonomo, che supera l'attuale necessità di assistenza per vestire una tuta EVA: un passo avanti verso missioni spaziali più indipendenti ed efficienti.
Ma la forza di questo progetto non risiede soltanto nell'innovazione tecnica. È una storia di collaborazione, di visione condivisa, di eccellenza italiana che si mette al servizio dell'umanità.
REA Space ha dato vita a una sinergia tra alcune delle realtà più avanzate dell'innovazione: il design è firmato da Drudi Performance, eccellenza italiana nel settore tecnico del motorsport (e non solo), che ha trasferito al progetto EVA la propria capacità di unire funzionalità ed espressività visiva.
I celebri stivali spaziali sono sviluppati da Tecnica Group, leader nel footwear tecnico, che ha progettato calzature adatte a condizioni ambientali estreme.
La tecnologia della visiera intelligente è realizzata da IRID, innovativa realtà italiana specializzata in lenti fotocromatiche e sensori, che ha adattato le proprie soluzioni all'ambiente spaziale.
Il sistema di supporto vitale LSS è stato sviluppato da professionisti con comprovata esperienza in programmi spaziali internazionali, compresi quelli della NASA.
Tre prestigiosi atenei italiani porteranno il loro contributo scientifico: il Politecnico di Bari, per l'integrazione dell'elettronica avanzata di bordo; il Politecnico di Milano, per lo sviluppo di tessuti intelligenti ad alte prestazioni; e il Politecnico di Torino, per lo studio fisiologico del corpo umano e la gestione del calore metabolico in microgravità.
La startup pugliese ha già avuto in passato significative interazioni con il network accademico torinese, essendo stata incubata presso ESA BIC Turin, il programma di incubazione dell'Agenzia Spaziale Europea gestito da I3P con il supporto scientifico e tecnologico del Politecnico di Torino.
Il tutto si inserisce in un percorso di crescita che REA Space sta conducendo anche grazie al contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che nel gennaio 2024 ha permesso all'azienda di compiere un passo storico: il primo test orbitale di EMSi, la tuta intraveicolare progettata per contrastare gli effetti della microgravità sul corpo umano.
Il test, avvenuto a bordo della Crew Dragon di SpaceX durante la missione privata Ax-3, ha rappresentato il debutto operativo della tecnologia REA Space nello spazio.
EMSi è stato il primo passo di un percorso che oggi culmina nello sviluppo della nuova tuta EVA, dimostrando la volontà dell'azienda pugliese di trasformare la ricerca in soluzioni concrete, pronte ad affrontare le sfide delle missioni spaziali di lunga durata.
«Abbiamo sempre creduto che il futuro dello spazio dovesse essere costruito insieme», raccontano da REA Space. «Questo progetto non è solo un traguardo tecnologico, è un manifesto della possibilità: dimostra che l'Europa può essere protagonista dell'esplorazione spaziale, con soluzioni proprie, umane, innovative.»
In un mondo in cui il controllo dell'accesso allo spazio è sempre più strategico – e in cui l'Europa sta investendo su lanciatori autonomi e infrastrutture spaziali – avere una tuta EVA europea rappresenta una carta fondamentale da giocare.
E in questo scenario, una startup pugliese riesce a portare il proprio contributo accanto ai grandi player internazionali, spinta da una visione chiara: rendere lo spazio più accessibile, sicuro e umano.
Un ringraziamento speciale va alla Regione Puglia, al Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA) ed al Politecnico di Bari che hanno supportato REA Space sin dall'inizio, credendo in una sfida che oggi si trasforma in realtà concreta – dopo i successi già ottenuti, come la partecipazione all'EXPO di Dubai 2020.
Lo scorso 12 maggio, a Osaka, quando “Futura Suit” di REA Space è stata svelata al mondo, non è soltanto una nuova tecnologia a brillare. È la dimostrazione che il coraggio, la competenza e la collaborazione possono davvero portarci… un passo più vicino alle stelle.
di Redazione
14/05/2025 alle 06:14:25
Galleria di immagini: REA Space svela la prima tuta spaziale EVA modulare: debutto mondiale all’EXPO 2025 di Osaka









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