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    Attualità

    Il Rotary International in difesa degli alberi d’ulivo secolari

    Il sodalizio si schiera al fianco di altre associazioni per impedire che venga modificata la legge regionale n. 14 del 2007 che sta per essere vagliata dal consiglio regionale
    RedazioneDa RedazioneMarzo 5, 20137 minuti di lettura
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    Il Rotary International in difesa degli alberi d'ulivo secolari - Osservatorio Fasano
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    FASANO – “Giù le mani dagli ulivi secolari”. L’appello è del Distretto 2120 del Rotary Internationale che per mano del suo delegato distrettuale, l’architetto Gianni Lanzillotti, ha prodotto un documento sulla questione in vista dell’approdo in consiglio regionale della proposta di modifica della legge regionale n. 14 del 2007 sulla tutela e valorizzazione del paesaggio di ulivi monumentali.

     

    «Il Rotary International Distretto 2120 – Progetto Pluriennale Trulli Mare si associa all'appello congiunto di Italia Nostra, Legambiente, Touring Club e Wwf Puglia contro la proposta di modifica della legge regionale n. 14/2007 sulla tutela e valorizzazione del paesaggio di ulivi monumentali che martedì 12 marzo approda in Consiglio Regionale e potrebbe diventare legge – si legge nella lunga nota -. La modifica, approvata in Commissione ambiente e assetto del territorio con voti bipartisan, consentirebbe la deroga ai divieti di danneggiamento, abbattimento, espianto e commercio degli ulivi monumentali e la non applicazione delle prescrizioni previste dalle norme tecniche di attuazione del Piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio nei casi di piani attuativi di strumenti urbanistici generali approvati prima della emanazione della vigente legge di tutela degli ulivi monumentali. Cosa più grave, si ridurrebbe il paesaggio olivetato pugliese alla stregua dei territori costruiti, permettendo così la realizzazione di intere lottizzazioni in zone agricole, senza la necessità dell’ottenimento di alcun parere paesaggistico. La modifica di legge, che il Consiglio regionale intende approvare, in pratica snatura i principi fondanti della stessa legge regionale 14/07, che nel 2007, è bene ricordare, fu approvata all’unanimità proprio allo scopo di tutelare gli oltre cinque milioni di ulivi secolari monumentali pugliesi, molti dei quali venivano espiantati e venduti al migliore offerente, spesso per abbellire i freddi giardini del Nord Italia. L’attuale legge prevede la concessione di deroghe ai divieti di abbattimento degli alberi di ulivo esclusivamente per motivi di pubblica utilità o per opere i cui procedimenti autorizzativi siano stati completati alla data di entrata in vigore.

     

    Invece secondo il Rotary il paesaggio degli uliveti monumentali pugliesi va tutelato e difeso. Sarebbe opportuno che la Regione Puglia procedesse con l’attuazione di politiche di valorizzazione dei territori caratterizzati da questo patrimonio di incommensurabile valore e soprattutto rendesse distinguibile sul mercato e promuovesse l’olio di oliva ottenuto dalle piante secolari al fine di assicurare il giusto prezzo ad un prodotto che, in realtà, non è solo un prodotto agricolo, ma porta con sé tanti significati: esso proviene da contesti territoriali che hanno un grande significato storico e paesaggistico, i quali sono lì, immutati, sin dai tempi dei Romani ed ancor prima, e celano manufatti rurali di grande valore come i frantoi ipogei (romani e messapici) e le masserie (del ‘500 e ‘600), pertanto promuovere l’olio degli ulivi secolari si traduce nel sostenerne l’economia, remunerando in maniera soddisfacente gli olivicoltori, e quindi nel tutelare un paesaggio storico che racchiude la  nostra cultura millenaria.

     

    Al contrario edificare all’interno degli uliveti secolari significherebbe demolire pezzo dopo pezzo, in pochi anni, quel patrimonio inestimabile che le generazioni che ci hanno preceduto hanno saputo sapientemente conservare e tramandarci. Sarebbe il caso di chiederci, prima di privarci per sempre di questo pregevole patrimonio, siamo certi di avere provato ad attuare almeno alcune delle politiche necessarie per poterlo invece mantenere e tramandare alle future generazioni, assicurando al contempo il giusto reddito agli agricoltori che lo custodiscono? Inoltre, non sfugga l’enorme valore economico del paesaggio olivetato, il quale rappresenta un pilastro fondamentale a sostegno dell’agricoltura rurale/agriturismo, di cui i comuni di Ostuni e Fasano rappresentano i territori più significativi nel panorama nazionale! E non sfugga quanto danno al turismo rurale arrecherebbe una siffatta politica di “smantellamento/danneggiamento del prezioso patrimonio paesaggistico e storico culturale degli uliveti plurisecolari”! Riteniamo quindi che, anche alla luce della crescita culturale avvenuta in questo ultimo decennio da parte della comunità pugliese, che ha incentrato il suo sviluppo turistico sulle risorse paesaggistiche, sarebbe opportuno ripensare a come valorizzare le aree agricole di pregio che confinano che la periferia delle città, adeguando e rendendo coerenti i piani attuativi degli strumenti urbanistici antecedenti all’entrata in vigore della Legge del 2007 alle finalità della stessa e non viceversa. Sul territorio di Ostuni, Fasano e Carovigno, da alcuni anni le associazioni culturali, ambientaliste ed agricole, hanno trovato una comunità di intenti nel tutelare il Paesaggio Agrario degli Ulivi Secolari e valorizzare l’olio extravergine dei secolari, condividendo i principi che hanno ispirato la Legge Regionale 14/07, appositamente emanata.

     

    A questo proposito il progetto Pluriennale Trulli-Mare del distretto Rotary International 2120, già da alcuni anni, ha intrapreso una serie di iniziative ed organizzato convegni a livello nazionale, che hanno focalizzato l’attenzione sulla tutela e corretta valorizzazione del Paesaggio degli Uliveti Secolari, consapevoli dell’inestimabile valore paesaggistico ed economico di questo paesaggio, che fornisce un sostegno all’economia turistica e a tutto l’indotto, delle enormi potenzialità ancora non del tutto espresse di questo comprensorio e del prodotto olio, il cui valore, anche in termini salutistici, è ormai riconosciuto, essendo esso un ingrediente fondamentale della dieta mediterranea, già riconosciuta come Patrimonio immateriale dell’UNESCO. L’attività del Rotary ha registrato una notevole attenzione della comunità locale sul tema, ed il forte interesse della stessa verso la necessità di tutelare questo patrimonio unico nel Mediterraneo e nel mondo. In queste iniziative sono stati coinvolti i comuni di Fasano, Ostuni e Carovigno, i quali definiscono un’ area omogenea dove si concentra il maggior numero degli uliveti secolari monumentali presenti nell’intera regione, che, anche in considerazione della rilevante partecipazione della comunità locale, hanno voluto deliberare in merito all’avvio dell’iter per il riconoscimento di questo paesaggio agrario quale patrimonio dell’umanità. Le iniziative del Rotary hanno anche offerto l’occasione per far conoscere alla comunità locale le esperienze positive di singoli imprenditori olivicoli che, negli ultimi anni, hanno commercializzato l’olio dei secolari nel solco della legge regionale N.14/07, sui mercati nazionali ed internazionali, ottenendo riscontri economici estremamente interessanti.

     

    Detto tutto questo, quindi, stupisce che la Regione, anziché cogliere l’occasione di crescita e di sviluppo reale e potenziale del paesaggio plurisecolare e del prodotto olio, pensa invece ad una legge che inesorabilmente porterà ad una riduzione del suo valore, ed ad un danno all’economia rurale, e turistica in genere, legata all’ospitalità in un paesaggio storico, di pregio e ben conservato. E’ per questo che il progetto Pluriennale Trulli-Mare del distretto Rotary International 2120 si unisce all’appello lanciato dalle associazioni Italia Nostra, Touring Club, Wwf Puglia e Legambiente Puglia, contro la proposta di modifica della legge regionale n.14/2007 nata per tutelare e valorizzazione il paesaggio di ulivi monumentali e che potrebbe portare alla morte dei principi di base della legge sulla tutela degli olivi monumentali consentendo di fatto l’espianto di alberi millenari che costituiscono la vera identità di questa regione, lo smantellamento, pezzo dopo pezzo di questo paesaggio di inestimabile valore, e con esso, dell’economia legata ad un turismo di qualità in un contesto paesaggistico storico e di pregio. Lasciamo che non si parli solo del paesaggio toscano come di quello più bello e rappresentativo e che non si parli dei toscani come i più intelligenti e lungimiranti nell’aver compreso (di certo molto tempo prima di noi) quali e quante ricadute economiche possono derivare da un paesaggio agrario bello, antico, e che interessa vaste aree ben preservate».

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