ASSOCIAZIONE ATTIVA
Le Orme di Askan: a Selva di Fasano un gruppo cinofilo da soccorso
Il sodalizio, nato nel maggio scorso, è specializzato nella formazione e nell'impiego di unità cinofile per la ricerca di dispersi
FASANO - Gruppo Cinofilo da Soccorso “Le Orme di Askan” Sezione Territoriale Puglia, questo è il nome dell'associazione di volontariato nata a maggio scorso dalla passione per i cani e per il soccorso. Il gruppo, con sede a Selva di Fasano (www.leormediaskanpuglia.it), specializzato nella formazione e nell'impiego di unità cinofile per la ricerca di dispersi sia in superficie (aree boschive, collinari, pianeggianti, ecc) che sotto le macerie, è composto attualmente da 11 soci di cui 2 unità cinofile brevettate, 5 in formazione e 4 operatori logisti. Per unità cinofila si intende il connubio conduttore/cane che rappresenta una unità inscindibile. Da ciò si deduce che i percorsi formativi impegnano entrambi i protagonisti. Il conduttore cinofilo, dovrà imparare a gestire il proprio amico a quattro zampe in tutte le situazioni che si verrà a trovare oltre che possedere alcune nozioni di primo soccorso umano e veterinario, psicologia dell'emergenze e del disperso, uso degli apparati radio in dotazione, topografia teorica e pratica e utilizzo degli apparati Gps, tecniche di intervento e naturalmente avere una cultura cinofila a tutto tondo, mentre il cane dovrà apprendere che ricercare e segnalare un essere umano è “conveniente”.
"La preparazione delle unità cinofile da soccorso - spiega Carlo Apollo - comprende sia l'attività di ricerca vera e propria ma anche le attività di obbedienza e palestra. Questo porta ad avere conduttori con un eccellente controllo del cane e soggetti che sono fisicamente preparati e atletici. La preparazione del cane inizia fin da primi mesi di età inserendo il cucciolo nel gruppo che, oltre a socializzare con i membri e gli altri cani dell'associazione, prenderà familiarità con il suo figurante con il quale percorrerà i primi passi rivolti alla ricerca. Di norma, le primissime ricerche sono svolte dal cane che sarà impegnato a cercare (raggiungere) il proprio conduttore/proprietario che con il passare delle sedute verrà affiancato dal figurante che col tempo prenderà il posto del conduttore. Rinvenuto il figurante, il cane verrà premiato per il lavoro svolto elargendoli il suo premio che, a seconda del soggetto, potrà essere un gioco o il cibo. L'identificazione da parte dell'istruttore e del figurante, naturalmente in fase conoscitiva del soggetto, del premio che il cane gradisce e preferisce, rappresenta la base di partenza per la buona riuscita di tutto l'addestramento. Infatti il rinforzo è quell'oggetto o cibo capace di aumentare l'incidenza di un comportamento. Queste primissime ricerche vengono svolte nel campo di addestramento con l'ausilio di alcuni attrezzi (cassa di Enzler, nascondigli di vario tipo), ponendo maggiore attenzione sull'uso dell'olfatto/fiuto e sul metodo di segnalazione (con l'abbaio). In questo periodo di addestramento, vengono sostituiti anche i figuranti per fare in modo che il cane si abitui anche ad altri odori. Impostato il lavoro in campo e raggiunto un discreto livello di apprendimento e di risposta del cane, si permette al cucciolo di fare altre esperienze di ricerca direttamente nei luoghi dove generalmente opererà. Durante il periodo di preparazione è cura dell'Istruttore variare le distanze delle ricerche, i figuranti da ricercare, i luoghi di addestramento e far comprendere al cane e al suo conduttore l'importanza che riveste il vento nelle attività di ricerca".
Il gruppo nato a Selva di Fasano, infatti, utilizza un metodo di ricerca ormai standardizzato e comune a molti in questo settore, che viene chiamato “Il metodo dello scovo”. La parola scovo deriva dal verbo scovare, rinvenire una persona in un'area assegnata. Con questo metodo si condizionia il cane a ricercare qualsiasi persona che si dovesse trovare nell'area assegnata alle nostre unità cinofile. È un metodo che se ben sfruttato ha il vantaggio di essere rapido ed efficace. E il vento? Cosa c'entra? Il naso del cane è una macchina infallibile ed efficacissima che grazie alle sue 220.000.000 di cellule olfattive e i suoi 50 cm² di mucosa olfattiva riesce a percepire livelli bassissimi di odore. L'uomo attraverso l'aria espirata, le secrezioni cutanee, la desquamazione della pelle e altro ancora, rappresenta una fonte di odore, di tipo organico, facilmente percettibile dal naso del cane. Questa nuvola di odore si solleva dal corpo del disperso grazie alla differenza di temperatura tra il corpo umano e l'ambiente esterno che spostata dal vento prende la forma di un cono (cono di odore) che a seconda dell'intensità e della forza potrà essere più o meno largo. La situazione ottimale per una ricerca rapida ed efficace, sarà posizionare il cane sottovento in modo che possa scovare il disperso ripercorrendo il cono d'odore che si è venuto a creare.
Molte volte, a causa della conformazione del terreno, degli ostacoli naturali, della frequente variazione della direzione del vento, non è possibile impostare la ricerca nel modo descritto e quindi il cane, in fase addestrativa, dovrà essere abituato a lavorare anche sopra vento e abituato a posizionarsi autonomamente sottovento per rintracciare qualsiasi piccola particella di odore. Analogo discorso vale per la ricerca dei dispersi sotto le macerie. In questa attività, naturalmente, varia la superficie di ricerca che in questo caso è rappresentata da macerie di vario tipo e alle quali il cane sarà abituato attraverso varie esperienze e anni di addestramento visitando numerosi campi macerie sparsi sul territorio nazionale. In fase di addestramento, il cane sarà abituato a rilevare la fonte dell'odore del disperso proveniente dal basso, attraverso le macerie stesse. L'energia trainante che caratterizza i nostri cani da soccorso è rappresentata dalla motivazione e dalla voglia di raggiungere il suo figurante/disperso al fine di ottenere il suo meritato e tanto agoniato premio. In tutte le fasi addestrative, dall'insegnamento della condotta o degli esercizi di palestra (salto in lungo, salto in alto, ecc) agli esercizi di obbedienza e alle ricerche dei figuranti, si pone molta attenzione al benessere del cane utilizzando dei sistemi di addestramento che esaltano le sue caratteriste e dei metodi che sfruttano il sistema del rinforzo come meccanismo di apprendimento. Infatti, grazie a queste metodiche addestrative, i nostri cani svolgono tutte le attività in simbiosi con il proprio conduttore e con il figurante, felici di collaborare e condividere con noi il loro gioco preferito. Chi si trovasse ad assistere ad una sessione di addestramento noterebbe sopra ogni altra cosa l'eccitazione del cane non appena si avvia il protocollo di lavoro, la concentrazione dello sguardo davanti a sé, l'attimo prima di essere sganciato per la ricerca mentre il tartufo inizia a muoversi rumorosamente.
Klaus e Teo, rispettivamente Labrador e Cocker, per il momento sono gli unici due cani operativi che sono stati sottoposti alle verifiche per l'abilitazione di unità cinofile da impiegare in Protezione Civile e valutati da Giudici Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) assieme ai propri conduttori. Klaus, labrador di 5 anni dalla muscolatura possente e un'energia inesauribile, ha una partenza esplosiva che lascia a bocca aperta, si è preparato presso la sede laziale del nostro gruppo partecipando ad una decina di interventi e conseguendo il brevetto per la ricerca in superficie e sulle macerie. Coetaneo di Klaus è Teo, il Cocker che lo scorso anno si è brevettato assieme al proprio conduttore partecipando ad una sessione di esami operativi nella città di Padova. Teo è dotato di un'infallibile naso che assieme all'instancabile voglia di giocare caratterizzano tutte le sue ricerche. Attualmente il nostro gruppo sta preparando ben cinque unità cinofile per la ricerca dispersi in superficie: Bianca, Meticcia di circa 4 anni, fulminea, instancabile e dolcissima ha già raggiunto un punto importante nella preparazione complessiva; Akira, femmina di Pastore Tedesco di 5 mesi, socievole e collaborativa, sta stabilendo un rapporto davvero speciale con il proprio conduttore; Bryian, fratello di Akira, sempre pronto all'azione, con un temperamento vivacissimo e un predatorio molto marcato a soli 3 mesi ha dato modo di far apprezzare le proprie qualità segnalando con l'abbaio il figurante; Brando, maschio di Rottweiler di 7 mesi, molto socievole e dalla muscolatura ben impostata è l'ultimo arrivato nel gruppo; Sharabi, femmina di Golden Retriever di 6 mesi, curiosa, indipendente e dal predatorio molto marcato, ha convinto per la sua instancabile voglia di giocare. Soggetti molto diversi tra loro, dunque, che richiedono metodi di addestramento specificamente declinati, che scandiscono tempistiche di apprendimento diverse.
Ci vogliono anni di lavoro quotidiano e sacrifici personali per esaltare le doti del proprio cane e consentirgli di sperimentare l'attività in luoghi e situazioni sempre nuove, e durante le quali i conduttori affinano la propria capacità di lettura dell'insostituibile compagno. Se ai conduttori cinofili chiedessero qual è il momento più emozionante nella ricerca, la risposta sarebbe sempre la stessa: quando il cane, entrando nel cono d'odore, frena repentinamente la sua corsa e si dirige sicuro e soddisfatto, completamente rianimato dalla fatica, verso un punto preciso (il luogo dove si trova il disperso) e col cuore gonfio d'orgoglio e un sorriso sulle labbra, attendere il segnale del ritrovamento.
di Redazione
04/09/2014 alle 05:36:41
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