GIUDICI OPERATIVI
Interrogatorio di garanzia per la 'banda dell'Audi': ammesso un solo colpo
Non sarebbero i cinque brindisini arrestati a Ostuni gli autori dei furti compiuti nelle ultime settimane sul territorio di Fasano

FASANO - Non sarebbero stati i cinque brindisini arrestati qualche giorno fa ad Ostuni a commettere i furti sul territorio fasanese dalla cosiddetta "banda dell'Audi". Del resto, dopo il loro fermo da parte degli agenti del commissariato della Città Bianca, sempre un'Audi è stata protagonista nella spaccata al bancomat della Banca Unipol e nel colpo messo a segno nella stazione di servizio Agip sulla Statale 379 a Torre Canne. Ma ieri (lunedì 21 dicembre) si è svolto, davanti al gip Maurizio Saso, l'interrogatorio di convalida degli arresti disposto dal pm Giuseppe De Nozza e la banda avrebbe confessato un solo colpo: quello ai danni di una tabaccheria di Salice Salentino. Del resto dicono di non saperne nulla, compreso quello del bar tabaccheria "Il Punto" a Torre Canne. Ma con gli altri colpi messi a segno in giro per la Puglia dalla cosiddetta banda dell'Audi, hanno detto di non avere nulla a che fare.
Dei cinque arrestati solo Roberto Papa Sgura e Sebastiano Manni restano in carcere. Per Rocco Roma e Marco Vitale sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per tutti e quattro le accuse erano di furto, ricettazione di 50 chili di sigarette, falso materiale per possesso di targhe rubate e possesso di arnesi da scasso ma alla fine l'unico reato contestato loro è stato quello di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti. Domiciliari anche per Lorenzo Zurlo, trovato in possesso di 500 grammi di hashish e quindi inizialmente accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso di armi da fuoco. Zurlo ha dichiarato di essersi trovato per caso al capannone e di non conoscere i quattro arrestati.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi, gli agenti del commissariato di Ostuni avevano individuato l'Audi A6 nera utilizzata per alcuni colpi ma non erano riusciti a bloccarla in quanto l'autista era stato bravo a far perdere le proprie tracce nel quartiere S. Elia a Brindisi. Ma i poliziotti non si sono persi d'animo e avevano individuato un capannone, sulla provinciale San Vito - Brindisi, dove la banda aveva lasciato della refurtiva. Così, quando quattro persone si recarono nella struttura per ritirare oltre 50 chili di sigarette frutto di colpi precedenti, gli agenti intervennero. Nel capannone fu anche trovato un Fiat Doblò con a bordo mezzo chilo di hascisc e duemila euro in contanti. Rinvenuti anche un martello utlizzato per le spaccate, piedi di porco e attrezzi vari utilizzati per lo scasso. Sequestrati anche una pettorina della polizia, una targa rubata e numerosi telefonini. Nella successiva perquisizione dell'abitazione di Zurlo rinvenuto un fucile calibro 12 e una carabina 4.5 ad aria compressa con matricola abrasa. Poi i poliziotti hanno fatto anche irruzione nel garage dov'era nascosta l'Audi A6 nera utilizzata per le spaccate. All'interno del locale anche due passamontagna e una bombola con acetilene utilizzata per saturare i bancomat e farli esplodere. Il proprietario del garage del rione Sant'Elia, un 22enne brindisino, risulta indagato per favoreggiamento.
di Redazione
22/12/2015 alle 05:44:17
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