PROCESSO CONCLUSO
Incatenarono e fotografarono una disabile fasanese: condannate due operatrici
Le donne, invece di tutelare la paziente, si divertivano a fotografarla dopo averle messo delle catene ai polsi: un anno e due mesi con pena sospesa
FASANO - Incatenarono una 40enne paziente fasanese affetta da psicosi atipica con delle catene e poi, per puro divertimento, la fotografarono. Per le due operatrici di una comunità riabilitativa assistenziale e psichiatrica è arrivata ora la condanna da parte del giudice del Tribunale di Brindisi Genantonio Chiarelli: un anno e due mesi di reclusione con pena sospesa alle condizioni di legge oltre al pagamento delle spese processuali. Il pubblico ministero Valeria Farina Valaori aveva richiesto due anni.
Durante il processo, l'avvocato difensore della 40enne aveva chiesto e ottenuto che il capo d'accusa fosse cambiato: non più maltrattamenti ma sequestro di persona. Reato molto più grave. I
I fatti, come detto, risalgono al 2011. Una 40enne fasanese era ospite di una comunità riabilitativa assistenziale e psichiatrica a Fasano ma che d'estate ha anche una succursale a Torre Canne. Ed è proprio in questa succursale che avvenne lo squallido episodio. Le due assistenti, una di 50 anni e una di 37, incatenarono ai polsi la paziente e poi scattarono delle foto. In quelle immagini compare anche una delle assistenti che venne poi 'ricattata' dalla collega. Ma questa è un'altra storia ancora. Scattò per entrambe il rinvio a giudizio, poi il processo, il cambio di capo d'accusa e infine la condanna.
di Redazione
13/02/2016 alle 06:06:25
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