OPERAZIONE CC
Banda del bancomat: i Carabinieri scovano l'arsenale del gruppo
L'8 agosto scorso finirono in manette i cinque presunti autori dei numerosi colpi avvenuti in Provincia di Brindisi: trovate ora anche le armi
FASANO – Prima l'arresto dei presunti componenti della banda del bancomat ora il ritrovamento di un vero e proprio arsenale riconducibile alla stessa. I carabinieri dela Stazione di Villa Castelli, in provincia di Brindisi, in collaborazione con quelli della Compagnia di Martina Franca, durante una perlustrazione in contrada 'Montefellone', hanno trovato un arsenale di armi e munizioni nascosto dietro un muretto a secco. Si tratta di una pistola semiautomatica calibro 7,65, completa di serbatoio con 6 proiettili dello stesso calibro, di un revolver calibro 10,35, di 124 proiettili calibro 7,65, di 10 cartucce calibro 16, di 9 cartucce calibro 12, di 2 cartucce calibro 12 a pallettoni, di una paletta di segnalazione, di quattro parrucche, di sette passamontagna, di cinque berretti, di due paia di guanti e di un bilancino di precisione. L'area del rinvenimento non è molto distante dai luoghi utilizzati dalla cosiddetta banda del bancomat, sgominata lo scorso 8 agosto, per nascondere le attrezzature e le auto. Sono in corso indagini dei carabinieri per accertare l'eventuale collegamento tra i due eventi.
Come si ricorderà, lo scorso 8 agosto, il nucleo investigativo di Brindisi e Taranto, con la collaborazione dei Norm di Francavilla Fontana e Fasano, arrestarono in flagranza di reato di furto aggravato, a Monteiasi, in provincia di Taranto, una banda composta da 5 persone, tutte con precedenti specifici, specializzata nel forzare i bancomat mediante l'insufflaggio di una miscela gassosa esplosiva, che veniva innescata con una scarica elettrica. Gli arrestati furono Pietro Leone (1973, di Villa Castelli), Oronzo D'Urso (1980, di Ceglie Messapica), Francesco Barnaba (1976, di Ceglie Messapica), Gianluca Giosa (1979, di Brindisi) e Cosimo De Rinaldis (1983, nato ad Asti ma residente a Ceglie Messapica). Nel corso dell'operazione furono anche state sequestrate 3 autovetture rubate, dotate di targhe anch'esse rubate ad altre autovetture, utilizzate dagli arrestati per la loro attività criminale nonché tutta l'attrezzatura necessaria per insufflare il gas e provocare l'esplosione dei bancomat. nel medesimo contesto operativo sono anche stati individuati e perquisiti tutti i luoghi a disposizione della banda per occultare le autovetture e l'attrezzatura, in parte, ubicati nella provincia di Brindisi, in parte, in quella di Taranto.
di Redazione
29/08/2013 alle 08:07:26
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