PROGETTO DA TRAMANDARE
Nel centro storico di Fasano tornano le 'Quarantane'
Su iniziativa delle associazioni U'mbracchie, Ecomuseo della Valle d'Itria e Calliope si tramanda ai posteri un'antica tradizione locale
FASANO - Raccogliere, sviluppare e tramandare le tradizioni fasanesi alle nuove generazioni. Questo lo scopo che da anni persegue l'associazione "U'mbracchie" presieduta da Vito Ventrella. E in quest'ottica si inserisce anche il progetto delle Quarantane presentato ieri (venerdì 2o febbraio), in un'apposita conferenza stampa tenutasi nella sala di rappresentanza del Comune di Fasano. Un'iniziativa che quest'anno vede coinvolte altre due associazioni molto attive sul territorio fasanese: l'Ecomuseo della Valle d'Itria (che ha prodotto una sua Quarantana) e Calliope. E' stato l'esperto di tradizioni locali Peppino Palasciano ad illustrare ai presenti il significato del rito delle Quarantane. Sono pupazzi di cenci che raffigurano delle vecchiette vestite di nero. Per la tradizione cristiana la Quarantana è il simbolo della Quaresima e assume il significato di vedova del Carnevale e di calendario agricolo in attesa della Pasqua. Sono sette come le settimane del tempo di Quaresima e come il compimento delle “opere di Misericordia corporale” riportate dal Vangelo.
La vecchia viene raffigurata in questo modo: vestita con calze, scarpe, gonna, corpetto (sciuppe), fazzoletto in testa, tutto rigorosamente in nero (segno di lutto e penitenza). Tra le mani mantiene un cestino con dentro due bottigliette, una di olio e l'altra di vino, che ricordano la povertà della tavola quaresimale. In mano ha anche un'arancia con sette penne conficcate all'interno. Per il suo colore arancione rappresenta i peccati di gola che per la Chiesa è uno dei sette peccati capitali, mentre le sette penne sono il numero delle settimane di digiuno. Al collo indossa una collana formata da sette taralli e sette spicchi d'aglio. I taralli rappresentano sempre la povertà della tavola mentre l'aglio serve ad allontanare il Maligno, ovvero le tentazioni a cui non bisogna cedere soprattutto nel periodo quaresimale.
Le Quarantane, secondo la tradizione, dovrebbero essere bruciate la notte del Sabato Santo prima della Resurrezione e questa è proprio una delle novità di quest'anno. Infatti se in precedenza le "vecchine" venivano conservate per essere poi rispolverate l'anno successivo adesso la tradizione sarà rispettata. Uno dei pupazzi sarà bruciato, la notte del Sabato santo dopo la messa, in piazza Ciaia in un apposito braciere mentre i ragazzi dell'associazione Calliope intoneranno U' sabbate sante, canto tradizionale pasquale. A presentare il progetto, in conferenza stampa, sono stati Graziano Albanese e Alma Di Bari per l'associazione U'mbracchie, Vanessa Ammirabile per la sezione ecomuseale fasanese e Mariateresa Maggi, presidente di Calliope. Le Quarantane sono visibili nel centro storico di Fasano ed esattamente nelle vie del Balì, Mercato vecchio, Guarini, S. Teresa, Fogazzaro, Dragone e Latorre.
Sono state annunciate anche novità per il 2016. Oltre alle Quarantane si spezzerà la Quaresima con altre due feste: la "pentolaccia" e la "Serravecchia".
di Redazione
21/02/2015 alle 06:45:09
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