INCONTRO D'APPROFONDIMENTO
Il 'Terrore mediatico' egregiamente spiegato da Monica Maggioni
Ieri sera, 27 luglio, la locale sezione del Presidio del Libro ha ospitato la direttrice di Rainews24 che ha presentato il suo nuovo libro intervistata dal Senatore Nicola Latorre
FASANO - Il 7 gennaio 2015 i media internazionali hanno diffuso la notizia dell'attentato terroristico avvenuto nella redazione del giornale satirico “Charlie Hebdo” a Parigi. A partire da questa notizia, che ha innescato un clima di paura in tutto il mondo, la direttrice di RaiNews24 Monica Maggioni ha dato avvio ad una riflessione sul ruolo che la strategia dell'Isis ha attribuito ai mezzi di comunicazione, veicolo di atrocità e paura. La giornalista, autrice di Terrore mediatico, è stata ospite nella serata di ieri (lunedì 27 luglio) al ristorante “Il Fagiano” , a Selva di Fasano, per presentare il suo nuovo libro, pubblicato a maggio 2015 dalla casa editrice Laterza. Durante l'incontro, organizzato in collaborazione con la sezione locale del Presidio del Libro presieduta da Annamaria Toma, a fornire spunti per il dialogo è stato il Senatore Nicola Latorre, che ha sottolineato quanto l'esperienza di inviata di guerra e la conoscenza della cultura araba della Maggioni abbiano influito nella stesura della pubblicazione.
Nel racconto si descrivono i particolari agghiaccianti degli attentati a Parigi e si fa cenno anche ai video cruenti pubblicati dall'Isis che, tuttavia, la Maggioni ha deciso di non trasmettere per la loro intera durata sulla Rete da lei diretta. La giornalista ha chiarito il perché della sua scelta di oscurare alcune sequenze, rispondendo a precedenti critiche: quella che molti hanno considerato una vera e propria censura è stata in realtà una “mediazione giornalistica” dettata dalla ferma volontà di provocare una presa di coscienza. La reporter, infatti, ha chiarito che «in questa faccenda estremamente complicata era fondamentale il modo di comunicare le informazioni. Chi avevamo di fronte aveva precisi obiettivi: creare paura, mostrare la serietà del proprio sistema di comunicazione e fare proseliti tra le giovani generazioni, soprattutto irachene». Non a caso, l'Isis è riuscita a diffondersi e radicarsi in Iraq per le condizioni sociali fortemente precarie, causate da precedenti guerre e dall'instabilità politica.
La conversazione, avvenuta dinanzi ad una folta platea, tra cui personalità di spicco quali l'ex direttore Rai Paolo Garimberti e l'ex direttore generale Federazione Italiana Giuoco Calcio Antonello Valentini, è stata incentrata sulla potenza mediatica di cui le organizzazioni terroristiche come l'Isis si servono per spaventare tutti noi. Monica Maggioni ha spiegato che i video da loro profusi, montati in pieno stile hollywoodiano, hanno l'obiettivo di suscitare paura. «Un modo per essere meno impauriti è capire chi si ha davanti ed è un grosso errore pensare che i barconi degli immigrati che raggiungono le coste italiane siano covo di personalità senza scrupoli del terrorismo – ha aggiunto l'ospite della serata – ».
Al centro di Terrore mediatico ritroviamo la figura del giornalista, che funge da intermediario tra le fonti e il lettore e che, secondo il Senatore e la stessa giornalista, non deve temere il peggio, ma deve avere responsabilità nell'informare al meglio i lettori, chiamati ad esigere che i fatti siano raccontati nella loro interezza. Solo la consapevolezza delle cose può generare il coraggio.
di Federica Spagnulo
28/07/2015 alle 00:54:38
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