INCONTRO LETTERARIO
Il vulcanico Luca Bianchini travolge gli 'eternamente adolescenti' di Fasano
L'autore ha presentato il suo ultimo libro, 'Nessuno come noi', in un evento organizzato dal 'Salotto delle arti' al Laboratorio urbano

FASANO – Torino, 1987. Vincenzo Piscitelli, per gli amici Vince, frequenta il liceo scientifico a Moncalieri e, guardando nei corridoi di quella scuola attraverso i suoi occhi, si scorgono tutte le differenze di appartenenza sociale che hanno segnato una generazione: vestiario, pettinature, amicizie sono un marchio di fabbrica per gli adolescenti che frequentano l'istituto. Fasano, trent'anni dopo. Quel ragazzo è cresciuto ed è sbocciato come scrittore, e ora si è messo a nudo per raccontare il mondo che ha ritrovato tra diari scolastici, ricordi di amici e incontri con i liceali di oggi: per dimostrare che in fondo non si cresce mai, e che l'adolescenza segna la nostra vita per sempre. Luca Bianchini ammette uno sforzo emotivo notevole per la pubblicazione del suo ultimo romanzo, Nessuno come noi (Mondadori, 18 euro), presentato ieri pomeriggio (lunedì 6 marzo) al Laboratorio urbano in un evento promosso dal “Salotto delle arti” di Lorenza L'Abbate, amica dell'autore che non a caso la cita nei ringraziamenti finali del libro e nella stessa trama del precedente Dimmi che credi al destino. E questo è il quarto appuntamento organizzato dalla L'Abbate a Fasano, per un legame nato nel 2013 quando fu pubblicato Io che amo solo te seguito da La cena di Natale (diventati due film di successo interpretati, tra gli altri, da Michele Placido, Mariapia Calzone, Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio e girati proprio in Puglia).
L'ultimo incontro in ordine temporale ha visto Bianchini tenere banco tra aneddoti, curiosità e gag portate avanti con complicità e punzecchiature assieme alla giornalista Annamaria Minunno. Il pubblico, accorso numerosissimo, ha potuto riconoscersi in quelle storie di amori non ricambiati o idealizzati, giorni di libertà durante la gita scolastica, affetti sinceri e incomprensioni familiari, ma soprattutto anni di spensieratezza, voglia di indipendenza e di felicità raggiunta. In poco tempo il mondo giovanile è cambiato e spesso è la tecnologia a schiavizzare molti sogni: ma quel senso di invincibilità adolescenziale non abbandona mai nessuno per davvero. Crescendo si impara ad apprezzare i sacrifici dei propri genitori e a comprendere i loro no, si riconoscono i docenti per le loro fragilità tipicamente umane e si scopre che molte amicizie, con cui si era giurato il per sempre, in realtà non durano oltre la maturità. Tuttavia, nel turbinio continuo che è l'età adulta, farebbe bene ricordare quelle emozioni giovanili, i desideri e i bei momenti serbati nel cuore: soprattutto per lasciarsi andare, qualche volta, alla leggerezza di chi è nel fiore della vita. È l'obiettivo che Luca Bianchini centra perfettamente nelle sue pagine tessute di nostalgia.
di Antonella Argento
07/03/2017 alle 05:14:17
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