RASSEGNA MUSICALE
'Fasano Jazz' inaugura i suoi 20 anni nel segno dell'elettroacustica
Nella serata di ieri, il primo dei tre concerti della rassegna musicale organizzata dal Comune di Fasano e diretta da Domenico De Mola
FASANO – I vent'anni sono l'emblema della giovinezza ma, se associati ad una rassegna musicale di una città di provincia, che riesce persino a superare se stessa per qualità artistica e risonanza internazionale, allora diventano sinonimo di maturità e di grande vanto. Nella serata di ieri (venerdì 26 maggio), la manifestazione concertistica “Fasano Jazz” - organizzata dal Comune di Fasano, nella persona del direttore artistico Domenico De Mola, con la collaborazione dell'associazione “Le Nove Muse” – ha inaugurato al Teatro Sociale la stagione numero venti con un doppio concerto che ha visto come protagonisti quattro musicisti di alto pregio. Nel primo set, il trombonista Gianluca Petrella si è esibito in “Electronic Solo”; nel secondo è toccato al trio composto da Boris Savoldelli (voce & elettronica), Maurizio Brunod (chitarra) e Giorgio Li Calzi (tromba & elettronica) scaldare il pubblico con il progetto “Nostalgia progressiva: una rilettura della musica dei King Crimson, Soft Machine & Robert Wyatt, Nucleus ed altri”. Ad introdurre i due live sono stati il critico musicale Ugo Sbisà e la giornalista Ilaria Potenza.
Petrella, icona mondiale del panorama jazzistico italiano e orgoglio tutto pugliese, ha dato prova di come oggi la musica jazz possa essere perfettamente combinata con la sperimentazione dell'elettronica, creando qualcosa di unico e travolgente. Una sorta di mash-up dove le vibranti melodie del trombone si sovrappongono e si confondono con i ritmi condensati in poche apparecchiature. Fiato e software musicali, basi strutturate e improvvisazione: un'esibizione degna di un musicista talentuoso e visionario, capace di plasmare letteralmente la Musica. A seguire, sul palco è salito il trio Savoldelli-Brunod-Li Calzi, che ha presentato, per la prima volta in assoluto, il proprio progetto di rievocazione nostalgica di alcuni classici del jazz-prog, perfettamente in linea con quell'apertura-attenzione morbosa (nel senso positivo del termine) che il Festival fasanese da anni riserva al progressive rock di stampo britannico.
Il vocalist lombardo Boris Savoldelli, con la sua folgorante voce orchestrale, ha guidato una sequenza di liberi arrangiamenti su pezzi di King Crimson, Nucleus, Soft Machine, senza dimenticare i Beatles di Tommorow never knows e il prog italiano de Le Orme con Gioco di bimba. Con lui Maurizio Brunod, chitarrista di spiccate doti nonché ideatore del progetto, e Giorgio Li Calzi, trombettista aperto ai suoni innovativi dell'elettronica. A chiudere la magica serata è stata una performance dei quattro, autentica sintesi di elettroacustica, jazz e suoni dal respiro internazionale.
“Fasano Jazz 2017” proseguirà l'8 e il 10 giugno al Teatro Kennedy: l'edizione è dedicata alla memoria di Allan Holdsworth, il celebre chitarrista anglo-americano scomparso il 15 aprile scorso.
di Angelica Sicilia
27/05/2017 alle 01:43:08
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