INIZIATIVA ASSOCIAZIONISTICA
A Fasano giovedì culturale dell'Utl dedicato a Ferdinando Schiavone
L'Università del Tempo Libero presieduta da Palmina Cannone riproporrà la figura dell'artista fasanese: relatore l'avvocato Giovanni Quaranta
FASANO - Giovedì 5 aprile, alle ore 18, nella sala convegni dell'Utl (ai Portici delle Teresiane a Fasano), la locale Università del Tempo Libero di Fasano dedica un Giovedì culturale all'artista conterraneo Ferdinando Schiavone. A relazionare sarà l'avv. Giovanni Quaranta. “L'Università del Tempo Libero - dichiara la presidente Palmina Cannone - con i “Giovedì culturali”, fulcro del Progetto “Fasanesità”, vuole rendere un debito tributo alle eccellenze cittadine di ieri e di oggi, che hanno dato o danno lustro alla città. L'obiettivo è recuperare e rivivere i segni, che alcuni personaggi hanno lasciato o lasciano incisi sulle pagine della storia patria. Attraverso il loro modus vivendi e operandi l'Utl ripercorre le tappe salienti delle profonde trasformazioni, che hanno cambiato l'Italia e Fasano sul piano antropologico, socio-culturale, etico, politico-economico. In questo ventesimo anno dalla sua fondazione, l'Associazione omaggia Ferdinando Schiavone, uno dei “quattro” pittori Fasanesi dell'Ottocento che, insieme ai fratelli Beniamino e Tommaso Bianco, e Damaso Bianchi, ha lasciato dei capolavori. L'arte – continua la presidente - trasmette le più elette e irripetibili emozioni a cui gli uomini possono assurgere, per dirla con Tolstoj. Ferdinando Schiavone ha lasciato in eredità a tutti noi un patrimonio di sensazioni e sentimenti. Dalla sua tavolozza si irradiano forme e colori, che diventano luci e ombre nel giardino poetico dell'anima".
Ferdinando Schiavone nasce a Fasano il 27 maggio 1862. Studia pittura a Napoli alla Scuola del Morelli e del Toma. A Monopoli apprende l'arte di decoratore dal maestro Ignazio Perrucci. Nel 1912 emigra in Argentina, ove si fa apprezzare per le sue capacità. Decora tanti palazzi e pubblici edifici , tra cui il Teatro Municipale di Mendoza. Consegue il riconoscimento più importante del suo talento artistico: il primo premio dell'Accademia S. Bonaventura di Mendoza. Nel 1920 ritorna nella natìa Fasano, ove continua la sua attività, dipingendo ritratti e paesaggi. Suoi affreschi adornano i palazzi Colucci e Riccardi, le case signorili, tra cui quella Cannone (già Di Tano-Pezzolla), le chiese Matrice, l'Assunta e S. Francesco da Paola. La pittura di Schiavone è debitrice del Toma e di tutta la scuola di Posillipo, specie nei paesaggi campestri. Per l'occasione l'Utl ha pubblicato un “Quaderno culturale” dedicato a Ferdinando Schiavone, curato dall'avv. Giovanni Quaranta. Un gioiello sia per il contenuto superlativo, impreziosito da un bell'apparato iconografico, sia per l'elegante veste tipografica, griffata Ventrella.
di Redazione
04/04/2018 alle 05:39:25
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