TEMPESTE FESTIVAL
Storie di Zhoran: storie di zingari e di persecuzioni
È andato in scena ieri sera, domenica 6 gennaio, presso il Teatro Sociale di Fasano l'ultimo appuntamento del Festival Tempeste: Immagini, suoni e racconti dal Mediterraneo.

Fasano - “Storie di Zhoran” chiude la kermesse di spettacoli del Festival Tempeste: Immagini, suoni e racconti dal Mediterraneo, organizzato dall'amministrazione comunale fasanese e patrocinato dalla Regione Puglia; a calcare il palco sono stati Giuseppe Ciciriello, narratore di storie di zingari e di violini, e Piero Santoro, compositore e musicista che ha eseguito alla fisarmonica brani rom.
Tante le storie narrate, dalla storia della creazione del mondo, che vede Dio ispirarsi dal racconto di uno zingaro, al racconto dell'olocausto vissuto dal popolo Rom, passando per la nascita del Minotauro, creatura metà uomo metà toro, e per la creazione del violino. Un messaggio forte quello che si è voluto trasmettere anche attraverso la citazione di Martin Niemöller: «Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare», e attraverso la lettura del rapporto scritto dall'ispettorato per l'immigrazione degli Stati Uniti nel 1919, che etichettava gli italiani come di piccola statura, carnagione scura, puzzolenti e ladri.
Non è mancato il saluto del consigliere comunale Donato Marino, che ha ringraziato i presenti e tutti coloro che hanno creduto nel Festival: «Stasera penso a due particolari eventi di cronaca: al vice sindaco di Trieste, orgoglioso di aver gettate le coperte di un clochard, e ai 49 migranti che sono in balia delle onde a causa di un'Europa indifferente. Tempeste è stato un tentativo per tentare di costruire una resistenza a questa barbarie, nonostante possa far perdere voti e consensi, e la prima edizione non sarà l'unica. Fare politica non può indicare soltanto le opere pubbliche; fare politica significa avere uno sguardo più ampio, guardando lontano ed è quello che abbiamo tentato di fare».
Ultimo appuntamento del festival previsto per sabato 12 gennaio alle ore 15.30 presso l'Arco del Balì a Fasano sarà il “Raid cross”, organizzato dalla Croce Rossa Italiana e rivolto ad associazioni del territorio e ai cittadini, consistente in una simulazione di violazione di diritti umani durante un conflitto armato.
di Mattia Arconzo
07/01/2019 alle 05:14:00
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