TEATRO SOCIALE
Forti emozioni e applausi per Mimmo Capozzi che fa rivivere il sogno infranto di Vito Curlo
Una prova intensa quella dell’attore e regista fasanese in un racconto-omaggio sul compianto calciatore

FASANO - “Io sono Vito Curlo” non è stata una semplice opera teatrale mirata a ripercorrere in maniera didascalica le gesta di un personaggio divenuto leggendario.
Mimmo Capozzi, autore, interprete e regista della pièce, ha fatto dono alla sua città di un racconto che ha voluto omaggiare sì il compianto Vito Curlo, ma ripercorrendo la storia con frammenti di vita vera, autobiografica dello stesso Capozzi, che all'epoca dei fatti aveva all'incirca 9 anni.
Il protagonista, quando da ragazzo giocava a pallone per strada, non sognava di diventare come i più celebri campioni di Serie A ma mirava e ammirava il suo concittadino cercando di emularne le gesta.
E dalle basi autobiografiche di un bambino dei primi anni ‘80 si snoda l'intreccio narrativo che consta di aneddoti su persone reali, fatti di vita vera di una Fasano che non c'è ma che tutti ricordano. Dalle dinamiche del calcio di strada agli ostacoli delle celebri signore dell'“andate a giocare sotto le case vostre”, passando da dialettismi e latinismi che fanno sorridere e da storie che fanno piangere, come quella del povero Alfredino Rampi.
In “Io sono Vito Curlo” c'è tutto il repertorio di Mimmo Capozzi che pennella un ritratto dell'infanzia di tutti i ragazzi fasanesi dell'epoca fino a giungere alla storia di Vito Curlo, arrivato ad un passo dall'affermare il proprio sogno prima che venisse infranto da un destino beffardo e tragicamente troppo crudele.
“Io sono Vito Curlo”, prodotto dal Gruppo di Attività Teatrali Peppino Mancini, è andato in scena al Teatro Sociale nelle serate del 9 e 10 maggio ed è stato un dono al pubblico in sala e all'intera città di Fasano che ha risposto con scroscianti e commossi applausi e lacrime alternati addirittura a singhiozzi. Commozione e rimorso per la storia del loro concittadino Vito, un calciatore fermato, a gamba tesa, soltanto da un'entrata scorretta della vita.
di Gerry Moio
10/05/2025 alle 06:19:46
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