SCENARIO POLITICO
Azzeramento Giunta a Fasano: Di Bari alle prese con i nuovi scenari in consiglio comunale
Molte cose sono cambiate dal 2012 e dalla prima maggioranza di governo cittadino che ha prodotto gli attuali assessori
FASANO - Sono passati poco meno di tre anni da quando il sindaco di Fasano Lello Di Bari completò la composizione della Giunta comunale che lo avrebbe "assistito" nel suo secondo mandato. Non fu un parto facile per via di alcune incomprensioni con i Circoli Nuova Italia di Antonio Scianaro ma alla fine il cerchio venne chiuso e gli assessori tutti nominati. Ora, per stessa ammissione del sindaco ma vicenda nota ormai a tutti, gli equilibri in consigliuo comunale sono mutati e se ci aggiungiamo la disgregazione del centrodestra fasanese alle scorse regionali ecco spiegata la decisione del primo cittadino di azzerare tutto e tentare di formare un nuovo esecutivo che riesca a portare a termine il mandato sindacale. Ma davvero sarà un repulisti? Non ci crede nessuno anche perché appare molto difficile che Di bari si privi di alcuni suoi fedelissimi tra quelli attualmente presenti in Giunta. Intanto andiamo indietro nel tempo.
L'attuale Giunta, come detto, è l'espressione delle forze politiche che vinsero le elezioni nel 2012. Gianleo Moncalvo, Laura De Mola e Donato Ammirabile furono nominati in quota Forza Italia; Renzo De Leonardis, Nicola Mola e il "tecnico" Giuseppe Angelini per i Circoli Nuova Italia mentre come settimo assessore venne nominato Giuseppe Vinci per via di un accordo pre-elettorale firmato da Di Bari con Curto (allora coordinatore provinciale Di 'Futuro e Libertà). E' bene ricordare che Vinci non si candidò e che il primo degli eletti della lista "finiana" fu Vito Loparco. Avendo la lista espresso un consigliere il sindaco mantenne la parola data e assegnò la poltrona all'assicuratore fasanese. Quest'ultimo, però, cadde ben presto in disgrazia col suo riferimento in consiglio, Loparco appunto. E così, non avendo più appoggi e rendendosi conto di avere le ore contate rassegnò le dimissioni dopo poco più di anno dall'nsediamento. Di Bari decise di sostituirlo con un tecnico, Vito Martucci, che attualmente è ancora in Giunta. Paradossalmente proprio la nomina di Martucci ha fatto sì che la maggioranza cominciasse a scricchiolare. Alcuni consiglieri comunali non hanno accettato di buon grado la decisione, pare non condivisa, di Di Bari di affidarsi ad un tecnico non tenendo conto delle esigenze dei vari gruppi di maggioranza. Ma alla fine le ben note doti del sindaco di rabbonire tutti sembravano aver preso il sopravvento fino a quando non c'è stata l'implosione dei Circoli Nuova Italia che ha portato alla nascita del gruppo "Fasano Coraggio e Libertà" composto inizialmente da cinque consiglieri e attualmente solo da tre. Ci sono stati momenti di crisi che Di bari non ha vissuto molto bene in quanto sospeso per via della Legge Severino ma al suo ritorno decise che avrebbe aperto una verifica politica ma solo dopo le elezioni regionali. E così ha fatto.
Questa la premessa storica che ha portato alla crisi attuale. Ma ora cominciano i dilemmi per il primo cittadino. La maggioranza è frantumata in tanti piccoli gruppi e diventa difficile capire che tipo di decisione andrà ad assumere Di Bari. La politica, però, è anche un gioco di previsioni e proviamo a farne alcune previsioni. Vediamo innanzi tutto come si collocano i consiglieri di maggioranza: per Forza Italia abbiamo Antonio Scianaro, Bebè Anglani, Antonio Legrottaglie, Giacomo Angelini e Vito Napoletano; per i Circoli Nuova Italia Gina Albanese; per Fli (che esiste ormai solo a Fasano, ndr) Giuseppe Pertosa; per i Cristiano Riformisti Saverio Clarizio; per "Fasano Coraggio e Libertà" Ernesto Perrini, Enrico Digeronimo e Zino Convertini. All'appello mancherebbero quindi Grazia Neglia, Giuseppe Zaccaria, Franco Masella e il presidente del consiglio comunale Gianluca Cisternino. Non è una dimenticanza ma sono proprio questi i nuovi scenari di cui parlavamo. La Neglia ha annunciato il suo passaggio a Fratelli d'Italia ma non essendoci questo partito in consiglio è dovuta confluire nel Gruppo Misto. Zaccaria e Masella sono ormai prossimi a costituire un nuovo gruppo consiliare che si chiamerà "Conservatori e Riformisti" oppure "Oltre". I due, infatti, hanno appoggiato le liste fittiane alle regionali e diventa impensabile che continuino il loro cammino in Forza Italia. A loro, ma non è certo, potrebbe aggiungersi anche Cisternino che però si vuol tener fuori da ogni bega decidendo al momento a chi dare il suo appoggio. Ecco quindi che se le decisioni per la formazione della nuova Giunta dipendessero dalla formazione del consiglio comunale per Di Bari sarebbe una bella gatta da pelare. Il perché è presto detto.
Innanzi tutto c'è l'incognita Scianaro. Dopo la "trombatura" alle regionali cosa vorrà fare? Restare consigliere comunale per i prossimi due anni oppure ambire ad una carica assessorile per avere magari più visibilità in vista di una sua eventuale candidatura a sindaco? L'ex consigliere regionale, in questi giorni, sembra sparito dalla circolazione e probabilmente sta meditando sul da farsi. Qualcuno dice che aspirerebbe alla carica di vicesindaco nella nuova Giunta ma è presto affinché questa notizia trovi conferme a Palazzo. Una cosa è certa. Scianaro, pur facendo parte di Forza Italia, ha dalla sua parte i consiglieri "coraggiosi e liberi", Pertosa e la Albanese. Quindi una forza numerica di sei consiglieri. Bastano e avanzano per pretendere un assessorato o anche due. Certamente Scianaro stesso chiederà la testa di Donato Ammirabile dopo che quest'ultimo si è schierato col padre alle regionali. Ma Ammirabile stesso potrebbe trovare sostegno nel nascente gruppo fittiano e nei due ex Udc Tonio Zizzi e Giuseppe Colucci che sono all'opposizione ma che comunque non sono molto lontani dalla maggiuoranza.
Insomma, per non tirarla ancora per le lunghe. Se dovessimo fare un discorso politico a rischiare di più in questo rimpasto sarebbero i due tecnici e i gli assessori una volta facenti riferimento ai Circoli Nuova Italia ovvero De Leonardis e Mola. Ma l'impressione è che lla fine Di Bari cambierà davvero poco: una o al massimo due pedine, proprio per esagerare. Dovrebbe accontentare quasi certamente "Fasano Coraggio e Libertà" con una poltrona mentre l'altra sostituzione dipende, come detto, da cosa vorrà fare Scianaro. E' impensabile che il primo cittadino, per il discorso iniziale, si privi di fedelissimi come Moncalvo, De Mola e De Leonardis, ad esempio. Anche Martucci sembra intoccabile. Ammirabile dovrebbe restare ma non più ai lavori pubblici. Angelini e Mola? Il primo, da tempo nel mirino dei franchi tiratori, ha comunque risolto diversi problemi al sindaco nel campo dell'ecologia, il secondo ha dimostrato di essere sempre un uomo di partito. Insomma, qualsiasi rimozione non sarà indolore per il primo cittadino.
Intanto bisognerà vedere come si comporterà Di Bari subito dopo la revoca delle cariche assessorili. La legge impone la presenza di almeno due assessori per l'ordinaria amministrazione e per l'approvazione delle delibere. Quindi è molto probabile che nelle more nasca una Giunta "balneare" (molto probabile con qualcuno degli attuali assessori) che traghetti la crisi magari a dopo l'estate e lasci il tempo giusto al sindaco di pensare al da farsi. E' chiaro che Di Bari, dall'alto dei suoi poteri, potrebbe infischiarsene dei gruppi di maggioranza e decidere di testa sua ma sarebbe una decisione che potrebbe portare ben presto ad elezioni anticipate.
di Alfonso Spagnulo
05/06/2015 alle 06:19:29
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