POLITICA
Vito Bianchi: «Lavori sulla SS 172: guasti paesaggistici e non solo»
Il movimento 'in Comune' denuncia, fra l'altro, la morte di decine di ulivi secolari

Fasano -Questa la nota stampa inviata dal consiglier comunale del moviemnto "in Comune" Vito Bianchi:
«Anche il territorio fasanese può vantare la sua piccola “Salerno-Reggio Calabria”: i lavori che stanno interessando la SS. 172, nel tratto di circa 3 chilometri che conduce da Fasano alle frazioni collinari di Laureto e Selva, sembrano davvero non dover avere più fine, nonostante le singhiozzanti rassicurazioni fornite qua e là, in maniera informale e smozzicata, dalla direzione del progetto. Di fatto, nonostante il movimento “in Comune” abbia più volte chiesto formalmente, nell'assise consiliare, una risposta ufficiale sul rispetto del cronoprogramma dell'opera stradale (sin dal febbraio 2019, allorché già si palesavano le problematiche concernenti traffico e ritardi), il riscontro è stato sempre lo stesso: un muro di gomma elevato dal sindaco Zaccaria e dai suoi accoliti, fatto di rimandi e promesse di una verifica mai realmente effettuata.A tal proposito, non può essere taciuta, in un recente consiglio comunale, la paradossale (per non dire altro) gaffe dello stesso sindaco Zaccaria, il quale insisteva, erroneamente, sul fatto che i lavori fossero iniziati alla fine del 2019 (quando, appunto, la nostra prima interrogazione in consiglio comunale recava, ufficialmente, la data del febbraio 2019, a cantieri già aperti, giacché i lavori erano incominciati nel dicembre 2018 e avevano comportato sin da subito evidenti criticità!). Per inciso, le opere, finanziate con 14 milioni di euro, secondo quanto indicato dall'Anas sarebbero dovute durare 450 giorni. Siamo al doppio, e ancora non si intravvede la luce in fondo al tunnel. Peraltro, l'intervento di presunto miglioramento dell'arteria stradale ha provocato non solo guasti paesaggistici, ma anche disagi notevolissimi alla viabilità locale. Oltre allo sventramento delle colline, i muretti a secco che a nostro avviso avrebbero dovuto essere rispettati, nella storicità dei loro “tramezzi” e in ossequio al PPTR, il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, sono stati orribilmente sostituiti da muraglie enormi, e del tutto decontestualizzate, fatte di cemento foderato esternamente da pietra calcarea, sul modello delle autostrade: ma le autostrade nulla hanno a che vedere con la bellezza del paesaggio collinare fasanese. Inoltre (e anche qui vorremmo una presa di posizione decisa da parte degli amici della Federazione dei Verdi, così attivi sul nostro territorio), i grandi carrubi e gli ulivi secolari, espiantati in decine di esemplari per favorire i lavori lungo la SS. 172, sono andati in gran parte incontro a disseccazione e, quindi, sono morti. Fino a qualche settimana fa, dati alla mano, erano seccate 36 delle 73 piante secolari di ulivo rimosse e malamente riallocate altrove. Il resto è sotto gli occhi di tutti: strade comunali come le “Giritoie” sottoposte, per troppo tempo, a un carico veicolare spropositato, che ne ha rovinato precocemente l'asfalto e gli argini; pavimenti stradali distrutti dall'eccesso di traffico, come in via Giardinelli o sulla strada alternativa per Laureto; attività economiche in grave sofferenza per la prolungata difficoltà di collegamento (ristoranti, attività ricettive, bar e altri esercizi commerciali della fascia collinare); disagi prolungati per i residenti in collina e per gli abitanti del prolungamento di via Giardinelli, costretti ad allungare il tragitto per raggiungere la propria dimora, a causa dell'introduzione del senso unico. Senza dire delle sofferenze, lungo la stessa strada, di un centro sportivo e di una casa di riposo. Chi potrà mai risarcire il nostro territorio e la nostra comunità per tutto questo? A chi dobbiamo imputarne la responsabilità, come Fasanesi legati alla storia del territorio in cui siamo cresciuti e in cui ci muoviamo? A chi vanno chiesti i danni, anche economici? Sappiamo che il 15 ottobre 2018 venne formalizzata, presso la sede del Comune di Fasano, la consegna dei lavori da parte di Anas all'impresa aggiudicataria dell'appalto (PA.E.CO. S.r.l. con sede in Matera), alla presenza dell'assessore alle Opere pubbliche e Trasporti della Regione Puglia, Giovanni Giannini, del sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, del consigliere regionale Fabiano Amati, e del responsabile del coordinamento territoriale di Anas, Matteo Castiglioni. Questi sono, dunque, i personaggi coinvolti. Ed è a loro, pertanto, che i cittadini indignati potranno chiedere conto delle ripercussioni, paesaggistiche ed economiche, provocate da un'opera che, comunque, noi di “in Comune” abbiamo sempre ritenuto eccessiva ed evidentemente distruttiva».
di Redazione
23/05/2021 alle 08:17:01
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