PARTITO AL COLLASSO
Il Partito Democratico di Fasano esce dalle primarie parlamentari con le ossa rotte
Il dualismo creatosi tra Fabiano Amati e Loredana Legrottaglie ha penalizzato quest'ultima ma a piangere è l'intera classe dirigente
FASANO – Un partito spaccato a metà. Il dualismo nato a Fasano in occasione delle primarie parlamentari tenutesi ieri (domenica 30 dicembre) è stato ribadito anche dal responso delle urne. Nei giorni scorsi c'era stata la polemica tra l'assessore regionale Fabiano Amati (a cui non era stata concessa la deroga per partecipare alla tornata elettorale) e Loredana Legrottaglie (candidata tra gli otto prescelti in provincia di Brindisi). Quest'ultima puntava molto sul fattore campanilismo ma la realtà dell'urna è stata diversa. Infatti la Legrottaglie ha raccolto, tra Fasano centro e Pezze di Greco, 153 voti superando di sole due lunghezze Daniela Maglie fermatasi a 151. La Maglie pare fosse sponsorizzata a Fasano proprio da Amati altrimenti non si spiegherebbe il significativo numero di voti raccolti. La stessa Legrottaglie, commentando il voto fasanese, ha confermato che il Pd cittadino è “una mela spaccata in due”.
«E' emersa dall'urna la differente posizione politica tra me e l'assessore Amati – ha dichiarato a caldo la Legrottaglie -. Se il partito fasanese fosse stato compatto avrebbe puntato unicamente sulla mia candidatura. Comunque mi aspettavo questo risultato anche perché era stato ampiamente espresso sulla stampa il pensiero dell'assessore Amati e la non condivisione sulla mia candidatura. Sono contenta che una parte rilevante del partito fasanese, la metà, abbia ritenuto utile sostenermi». Amati e la Legrottaglie hanno seguito lo spoglio, a Palazzo Pezzolla, a distanza l'uno dall'altra e la stessa candidata alle primarie non ha nascosto certo l'amarezza all'esito del voto. Il non aver potuto partecipare alla competizione ha fatto sì che Amati scegliesse un'altra donna su cui puntare invece che la sua concittadina. Probabilmente aveva ragione la Legrottaglie quando ha affermato, giorni fa, che l'esclusione di Amati sarebbe stata penalizzante per lei. E' lampante che con la contemporanea discesa dei due Fasano non avrebbe dovuto scegliere diversamente.
E viene ora lecito chiedersi come si comporteranno i vertici locali (se ce ne sono ancora dato che molti esponenti di spicco, della vecchia e nuova guardia, fanno bella mostra davanti ai seggi in occasione delle primarie ma poi scompaiono quando c'è da ricostruire, ndr) del Pd nei confronti della segreteria provinciale, regionale e nazionale che hanno comunque penalizzato la nostra città non facendo scendere in campo un pezzo da novanta come Amati favorendo altri Comuni. Probabilmente ha influito anche la già certa rielezione (posto blindatissimo per lui) del senatore Nicola Latorre.
La candidatura imposta dall'alto della Legrottaglie non è neanche piaciuta al gruppo Pd di Pezze di Greco come informa una nota a firma del suo portavoce Giancarlo Indiveri. «Il dato di sicuro più importante è la partecipazione, che a Pezze di Greco é stata tra le più elevate, in ordine di percentuale, della provincia – scrive Indiveri -. Questo ci rende davvero orgogliosi e consapevoli che i nostri concittadini hanno apprezzato il nostro impegno nel garantire, anche il 30 dicembre, l'apertura dei seggi. Per quanto riguarda le candidature, il gruppo ha deciso collegialmente di esprimere la propria indicazione in base a due aspetti. In primis su 8 candidati, solo 4 hanno voluto incontrarci per raccontarci il loro impegno politico, passato e futuro. Il secondo motivo è la modalità di espressione della candidatura, preferendo coloro che derivano da una discussione all'interno dei circoli. Pur apprezzando l'unico candidato fasanese, Loredana Legrottaglie, avremmo preferito una maggiore discussione e quindi condivisione della sua candidatura, nonché un suo contributo alla ricostruzione del Pd fasanese. Credendo fermamente che il partito debba ripartire dal basso e che pertanto debba ricercare un legame attivo e costante con il territorio e la popolazione di Fasano, avremmo voluto che il processo di selezione delle candidature fosse stato deciso e discusso all'interno del gruppo che non deve essere considerato solo una fonte per attingere voti in campagna elettorale. Solo in questo modo possiamo uscire dalla situazione stagnante che si è venuta a delineare nel corso di questi anni». Una bocciatura per la candidata fasanese, dunque, confermata dall'urna.
di Alfonso Spagnulo
31/12/2012 alle 02:14:34
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