CALCIO SERIE D
Fasano e Nocerina si contendono il piazzamento play-off
Domenica 3 aprile i biancazzurri scenderanno in campo allo stadio “San Francesco” di Nocera Inferiore per la 13ª giornata di Serie D. Garofalo (capitano Nocerina): «Non abbiamo dimenticato l’umiliazione dell’andata, saremo 11 molossi assetati di sangue»
Ph. Riccardo Dibiase - Us Città di Fasano
FASANO – Neanche il tempo di recuperare dalle fatiche del turno infrasettimanale che la Serie D è già in campo.
Domenica 3 aprile è in programma il big match della 13ª giornata che vedrà contrapporsi Fasano e Nocerina, rispettivamente al quarto e quinto posto in classifica con 1 solo punto di differenza.
Partita fondamentale per il campionato di entrambe le squadre che si giocano una bella fetta di stagione quando ormai mancano otto appuntamenti alla fine del campionato.
Quando Fasano e Nocerina si sono incontrate negli ultimi anni non hanno certamente mai deluso le aspettative. Nella stagione 2019.2020 la partita terminò con un pirotecnico 4-4: gli uomini dell'allora mister Laterza dominarono in lungo e largo al “San Francesco” ma i locali riuscirono ad acciuffare il pareggio soltanto nei minuti finali grazie ad una magistrale punizione di Liurni che lasciò di sasso Suma.
Durante questa stagione invece il risultato è stato ampiamente largo per i biancazzurri: 6-1 al “Ruggiero-Scianni” di Alberobello e debutto da sogno per Ciro Danucci sulla panchina del Fasano. Quella partita fu infatti la prima del nuovo allenatore, subentrato a Mosca, e vide per la prima volta la squadra mostrare tutte le sue qualità. Corvino e compagni dilagarono e maramaldeggiarono la malcapitata Nocerina che ricorda quella gara come un incubo e come una macchia nella storia della squadra rossonera.
Quella partita, giocata esattamente 1 girone fa, non è stata di certo dimenticata dalle parti di Nocera Inferiore e infatti nella settimana che ha portato al match il capitano dei molossi Agostino Garofalo ha caricato la tifoseria e la piazza rilasciando un'intervista a Nocerina Live e usando toni certamente non chiericali: «È una finale e sappiamo bene quanto vale per noi, ricordiamo tutti un girone fa cosa è successo, questa partita l'abbiamo segnata in rosso. Sono tutte importanti le partite ma questa qui ha un sapore diverso per quello che abbiamo passato dopo la gara d'andata».
Parole che fungono da “comitato d'accoglienza” per la squadra del presidente D'Amico che certamente non troverà a Nocera Inferiore un clima fiabesco: «Voglio approfittare di questa intervista perché prima, viste le tante vicissitudini che tutti sappiamo, non abbiamo mai avuto modo di scusarci pubblicamente con la città e i tifosi – ha continuato l'esperto difensore della Nocerina, stuzzicato dalle domande del giornalista -. Voglio approfittarne adesso rilasciando un'intervista da capitano, non c'è miglior modo di affrontare questa squadra che ci ha rovinato una stagione. Li aspettiamo domenica e non c'è una partita più bella di questa perché si prepara da sola e non vediamo l'ora di scendere in campo e di toglierci gli schiaffi che ci hanno tirato all'andata. Io da capitano della squadra non posso promettere risultati, sicuramente gli 11 che andranno in campo, l'allenatore e gli altri miei 9 compagni che andranno in panchina saranno 20 molossi assettati di sangue. L'unica cosa che posso garantire ai tifosi è che non vediamo l'ora di scendere in campo e di levarci di dosso l'umiliazione pesante subìta in casa loro, partendo da me che sono il capitano fino al magazziniere».
Parole non di certo al miele e, vista la lezione impartita all'andata dalla squadra di Danucci, non imprevedibili.
Sicuramente Garofalo avrà ancora in mente la gioia dei giocatori del Fasano per quella vittoria che sancì una vera e propria liberazione dalle sconfitte e dalle cattive prestazioni.
Il capitano dei molossi sarà giustamente concentrato sulla situazione in casa Nocerina e non avrà contestualizzato il significato che rappresentò quella vittoria per una squadra che stava pericolosamente scivolando nei bassifondi della classifica e che, a partire da quella gara, aveva appena ritrovato le sue certezze e la sua lucidità mentale.
L'auspicio è che le parole cariche di agonismo di Garofalo servano soltanto a rendere più bella e affascinante una sfida che, giocata con tutti gli interpreti in campo, non potrà che essere bella da vedere ma e soprattutto… da giocare!
di Gerry Moio
01/04/2022 alle 16:58:26
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