INIZIATIVA ISTRUTTIVA
Gli studenti della 'Bianco-Pascoli' a lezione d'antimafia con Giovanni Impastato
Incontro denso di emozioni per i giovani alcuni dei quali finalisti del concorso 'Regoliamoci' indetto dall'associazione Libera
FASANO - Un incontro emozionante anche per chi, probabilmente, ancora non comprende bene, per via dell'età, il significato della parola mafia. Ma alla scuola media "Bianco-Pascoli" di Fasano hanno capito l'importanza del far apprendere ai propri studenti temi d'attualità anche non facili, come quello, appunto della legalità. Ed ecco spiegato l'ospite di questa mattina (sabato 16 maggio): Giovanni Impastato, fratello del giornalista Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978. Le seconde classi si sono così riunite nell'auditorium gentilmente prestato dall'Itc "Salvemini" per ascoltare la testimonianza di chi, la mafia, l'ha vissuta sulla propria pelle e che quindi potesse offrir loro una testimonianza diretta.
Giovanni Impastato, nel corso del suo intervento, con frasi dirette e senza giri di parole, ha messo in evidenza l'attualità del pensiero di Peppino che con grande anticipo ha visto e denunciato non solo la violenza e la sopraffazione dell'azione mafiosa ma anche lo scempio del territorio a fini speculativi e la collusione con alcuni poteri corrotti dello Stato. Modernità di pensiero confermata anche dalla scelta, del giovane giornalista siciliano, di veicolare il suo messaggio attraverso l'espressione artistica con iun circolo culturale e l'uso dell'ironia e della satira durante le trasmissioni radiofoniche. Giovanni Impastato ha anche sottolineato come l'impegno politico del fratello, culminato nella candidatura nella lista di Democrazia Proletaria, non lo abbia mai reso schiavo dell'ideologia e non gli abbia impedito, ad esempio, di dialogare con il mondo cattolico. Conscio del fatto che gli studenti presenti, nei giorni precedenti, avessero assistito alla proiezione del film “I cento passi”, ha sottolineato come la pellicola possa essere considerata vera solo all'80% e ha anche spiegato il perché con una serie di episodi accaduti diversamente rispetto a quanto narrato nel film. Giovanni Impastato si è poi concesso alle domande degli studenti mostratisi ben ferrati sull'argomento e sensibili ben al di là della loro giovane età.
L'incontro con Giovanni Impastato rientrava in un progetto a più ampio spettro portato avanti dalla scuola media fasanese e che ha visto l'istituto diretto da Marilena Abbatepaolo entrare nella rosa dei finalisti, per la sezione "Radici nel futuro", del concorso "Regoliamoci 2014-2015" (quest'anno imperniato sul tema "Segui la traccia per far ripartire il futuro") indetto dall'associazione Libera. in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione. Alcuni studenti della 2^ G e della 2^ H hanno realizzato una scenografia per un cortometraggio dal titolo "Insieme" che ha impressionato la commissione tesa a scegliere gli elaborati che l'ha inserita tra i finalisti. il prossimo 5 giugno, voleranno a Roma, accompagnati dai docenti referenti del progetto Francesco Losavio e Teresa Rubino, gli studenti Bianca Argento, Gaia Bottalico, Luca Di Toma, Leonardo Lacatena, Daniele Maglionico, Natalia Saponaro e Sofia Sibilio della 2^ G ed Edoardo Bianchi, Gianluca Bolognese, Miriam Loconte, Samuela Palmisano e Alice Peluso per la 2^ H.
Il percorso ideato per gli studenti partecipanti alla sezione "Radici nel futuro" era concentrato sul tema del futuro dei nostri territori, a partire dalla memoria di questi. Non può esserci una coscienza di futuro senza la consapevolezza del passato. Per questa ragione le due dimensioni temporali hanno fatto da sfondo al lavoro sul presente, per unire il potere immaginifico su ciò che vogliamo vedere guardando avanti, al potere evocativo di ciò che vediamo guardando indietro. A disposizione degli studenti è stato messo il film-documentario dal titolo "Sarà un Paese" di Nicola Campiotti, che racconta la storia di un viaggio attraverso l'Italia compiuto da un bambino di dieci anni. Proposito di questo viaggio è quello di conoscere e ascoltare uomini e donne del nostro Paese, testimoni di storie e realtà che incarnano una tensione verso un cambiamento culturale. Al centro del film c'erano alcune parole: parole di dolore e di consapevolezza, parole di speranza e di innovazione, parole di coraggio e di fantasia, che insieme compongono la libera mappa di questo viaggio di formazione in un Paese stanco ma non per questo vinto. Le morti sul lavoro, l'inquinamento ambientale, il precariato, la tutela e il rispetto del paesaggio, le ineffabili vie del sacro, il tema dei beni comuni, la Costituzione, il coraggio di fronte al ricatto dell'illegalità, il buon governo, sono alcuni degli snodi di questo viaggio filmico il cui registro formale sfugge alle definizioni rigorose ponendosi su un terreno sperimentale e volutamente al confine tra documentario e finzione.
Filo rosso dell'intero film è una forte idea di legalità, nella sua accezione più ampia: legalità che non è solo lotta contro le mafie ma legalità che dovrebbe essere fondante, vincolo, patto, pietra angolare di qualsiasi architettura civile. Legalità nei rapporti di lavoro, legalità verso la terra e l'aria che ci ospita, legalità che è rispetto della Persona e delle regole. Legalità che, così concepita, è fondamento di corresponsabilità. Gli obiettivi che si propone il concorso è quello di approfondire la conoscenza di alcune tematiche di attualità; promuovere la ricerca nei propri contesti, a partire da uno o più temi generatori; sviluppare coscienza critica circa la storia del proprio territorio; conoscere le fondamenta della cultura alla quale si appartiene, a partire dalla storia della famiglia, della scuola, del quartiere, del comune; stimolare la cultura dell'incontro, aperta al dialogo e allo scambio, per costruire una società che metta al centro la dignità di ogni essere umano e la relazione tra esseri umani; conoscere la campagna "Miseria Ladra" e l'analisi relativa alle nuove povertà emergenti; prospettare il futuro del nostro Paese, a partire dal passato del nostro contesto. I gruppi partecipanti dovevano redigere la sceneggiatura. In caso di vittoria i ragazzi fasanesi dovranno anche realizzare il video con il supporto della produzione del film. In questo modo la priorità da loro individuata potrà essere rappresentata attraverso il linguaggio filmico.
di Redazione
16/05/2015 alle 16:23:31
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