NOTA POLEMICA
Accordo Comune di Fasano - Tradeco: l'ira dei sindacati
La Fesica Confsal va giù duro soprattutto contro l'Amministrazione comunale rea di essersene 'fregata' dei dipendenti
FASANO - Non c'è davvaero pace in città quando si parla di Tradeco. L'intesa raggiunta dal'azienda aòlamurana e il Comune di Fasano con quest'ultimo che minacciando la rescissione del contratto è riuscito a portare a casa un accordo molto favorevole per le casse cittadine non è stata però gradita dalla sigla sindacale Fesica-Confsal che chiede, tramite il suo segretario provinciale Martino Rubino, un immediato incontro proprio al sindaco di Fasano Francesco Zaccaria.
"I lavoratori della Fesica Confsal - si legge in una nota -, riunitisi nella propria sede, hanno discusso lungamente di tutto quello che sta avvenendo nel cantiere Tradeco di Fasano e dell'accordo sottoscritto (la cui conoscenza è avvenuta con una nota di stampa e senza conferma ufficiale delle parti) con l'Amministrazione Comunale. Le considerazioni che sono scaturite dal predetto incontro non sono positive nei confronti delle parti firmatarie dell'accordo (Amministrazione Comunale e ditta Tradeco) e l'ira dei lavoratori, in questo momento, si sta indirizzando in particolar modo nei confronti dell'Ente Comunale e dei suoi rappresentanti che non si sono presi assolutamente cura degli interessi degli operai del cantiere di Fasano che, al contrario, sono stati prima utilizzati per avere notizie e prove dei disservizi da presentare alla ditta per poi essere lasciati a se stessi. Infatti, i lavoratori denunciano la completa assenza dal tavolo delle trattative delle Organizzazioni sindacali e, quindi, l'assoluto menefreghismo dell'Amministrazione Comunale e dell'azienda Tradeco che evita, quest'ultima, con sotterfugi, stratagemmi e mezzucci, di sedersi a discutere di organizzazione del servizio, di lavoro stagionale, di pianta organica, di orario di servizio, ecc. ecc.
Rinnoviamo - continua la nota -, in qualità di cittadini di Fasano, all'Amministrazione Comunale il sentimento di piacere e soddisfazione per il raggiungimento dell'obiettivo politico-economico di non pagare il “quantum” richiesto per lavori extra dalla ditta Tradeco ed ammontanti, a nostro sapere, a circa 1.300.000 euro (a cui crediamo debbano essere aggiunti circa 800.000 euro di trattenute effettuate per mancati servizi resi nell'ultimo anno) ma, contestualmente, vogliamo ricordare che ai lavoratori non viene data soddisfazione sui seguenti punti: mancata assunzione del personale a tempo indeterminato per coprire le vacanze nell'organico; mancata sostituzione del personale in malattia; mancato recupero dei periodi del personale andato in pensione; mancata assunzione del personale stagionale dal 1° marzo 2017; mancata manutenzione dei mezzi meccanici e parco macchine ridotto ad un colabrodo; mancato pagamento delle trattenute sindacali (con trattenute effettuate in busta paga); mancato pagamento dei fondi Fasda, Previambiante ed assicurativi dei lavoratori; mancati pagamenti delle cessioni del quinto (con trattenute che vengono effettuate in busta paga); mancata consegna del vestiario invernale 2015, estivo 2016, invernale 2016 ed estivo 2017; mancanza di un orario ben definito così come stabilito nel capitolato di appalto (dalle 6,00 alle 12,30); carenza di mezzi di trasporto rifiuti (la gran parte è in manutenzione) e quindi “turn over” inverosimile dei lavoratori che hanno cicli continui diurni e notturni; inesistenza di una graduatoria, regolarmente approvata dalle parti (organizzazioni sindacali e Ditta), che legalizzi le assunzioni sia a tempo determinato che indeterminato; mancato accordo sull'orario aggiuntivo previsto dal rinnovo contrattuale del 6 dicembre 2016; mancato pagamento degli aumenti retributivi dal gennaio 2017 previsti nel nuovo Ccnl; mancato pagamento del compenso forfettario previsto dal rinnovato Ccnl sulla mensilità di febbraio 2017; mancata organizzazione del servizio stagionale 2017.
A tutto questo - continua la nota sindacale - vogliamo solamente aggiungere che ogni mese, puntualmente, non viene erogato lo stipendio nei modi e nei termini di legge e contrattuali. Infatti, si è costretti ogni mese ad incontrare il sindaco, a sollecitare attraverso la direzione aziendale, a pregare qualche amico di intercedere per arrivare dopo cinque/sei/sette giorni a ricevere il dovuto per far fronte alle esigenze familiari. Portiamo a vostra conoscenza gli ultimi accadimenti circa i pagamenti delle retribuzioni del mese di maggio 2017 che doveva avvenire entro il 15 di giugno 2017. Così non è stato. Infatti la loro liquidazione è avvenuta a macchia di leopardo: a chi con bonifico, a chi con assegno bancario; per di più, chi ha ricevuto l'assegno bancario ha trovato l'amara sorpresa di vederselo ritornare indietro dall'istituto bancario perché non coperto ed ha dovuto pagare anche le consistenti spese della relativa procedura. Oggi, i lavoratori hanno la grande preoccupazione che, dovendo la ditta nel mese di luglio pagare sia la retribuzione di giugno che la 14^ mensilità, non riceveranno quanto a loro spettante. Per queste motivazioni si chiede un urgente incontro per fare chiarezza in tutta questa situazione ed avere certezze per il futuro dei lavoratori".
di Redazione
08/07/2017 alle 06:06:12
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