CALCIO SERIE D
Un Fasano così deve sognare: l’analisi di Fasano-Casarano
La vittoria per 3-2 consacra i biancazzurri nelle parti alte della classifica e adesso il Fasano vola sulle ali del Corvo, leader e goleador di una squadra che si diverte e fa divertire

Ph. Riccardo Dibiase - Us Città di Fasano
Se al più grande degli ottimisti a inizio stagione avessero detto che il Fasano avrebbe dato lezioni di calcio sui campi del girone H, senza guardare in faccia a nessuno, quest'ultimo probabilmente avrebbe stentato a crederci.
Il Fasano di inizio stagione però pare definitivamente uscito di scena. Il sesto risultato utile della squadra di Ciro Danucci ha convinto anche i più scettici sul fatto che la banda biancazzurra è pronta a fare scorribande fino all'ultima giornata e sarà un osso duro sia per chi ha l'ambizione di fare il salto di categoria, sia per chi lotta per la permanenza nella stessa.
La 17^ di campionato giocata al “Ruggieri-Scianni” di Alberobello nell'anticipo di sabato 18 dicembre ha richiamato l'attenzione di tanti addetti ai lavori che hanno avuto modo di puntare gli occhi sul Fasano e cercare di carpirne il modo di giocare e i suoi “segreti”.
A dire il vero, questa squadra segreti non ne ha e preferisce esporre le sue più pregiate mercanzie in bella vista: gioco palla a terra (sempre e comunque, anche con un vento di tramontana a sfavore), terzini fluidificanti, una diga davanti alla difesa, un falso nueve (Sosa ormai non si ferma più, vedere il gol siglato contro il Casarano) e poi Corvino.
Vincenzo Corvino è un capitolo a parte che merita di essere analizzato in separata sede. A Fasano, piazza del suo cuore, ha ritrovato quell'entusiasmo e quello smalto della bella e dannata stagione della finale di Coppa Italia Serie D. Il folletto di Caprarica corre, copre tutta la fascia in entrambe le fasi, inventa, rifinisce e sigla anche una doppietta, mostrando poi il suo bel sorriso alle telecamere.
È felice Corvino e Danucci lo ha messo inevitabilmente al centro del progetto investendolo del ruolo di leader tecnico e carismatico di una squadra che senza di lui non si riesce a immaginare.
Un black-out di 15 minuti a fine gara quando ormai, sopra di 3-0 e con tanti cambi effettuati per lasciare spazio a gregari, rischiava di far saltare tutte queste belle parole e soprattutto il bell'abbraccio che la tribuna fasanese ha voluto tributare ai propri beniamini a fine partita.
Nel calcio purtroppo contano solo i risultati e se le serpi avessero completato la rimonta si sarebbe parlato di un Fasano ingenuo, svogliato, spazzando via quanto di buono fatto per 75'.
Il black-out, congiuntamente ad un tasso tecnico della panchina certamente non equivalente a quello presente in campo, denota il fatto che probabilmente a questa squadra urge un ricambio in attacco che sia all'altezza di Sosa (Prado ha firmato con il Vastogirardi).
Ovviamente questo discorso è fatto alla luce degli effettivi in organico e non mette in conto eventuali partenze di big nella sessione di mercato invernale.
Se qualche grande squadra di D o di C dovesse mettere gli occhi su qualche gioiellino del Fasano (ogni riferimento a Capomaggio e Del Col sono puramente casuali), l'auspicio è che la dirigenza possa resistere a ogni offerta economica almeno fino alla fine del campionato oppure, perché no, fino alla fine dei play-off.
di Gerry Moio
19/12/2021 alle 10:59:37
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