INCONTRO CULTURALE
Marco Mancini si racconta in 'Ventisei maggio - La mia vita tra le poesie di Luciano Ligabue'
Il giovane fasanese ha presentato il suo primo libro nella sede dell'Università del Tempo Libero: il ricavato devoluto alla ricerca sulle leucemie
FASANO - Una passione smisurata per la scrittura tanto da volerne fare, un giorno, la sua professione. Altrettanto smisurato amore per i testi di Luciano Ligabue e, infine, un modo per onorare la memoria di un'insegnante liceale (la compianta Chelli Nardelli) che ha lasciato nel suo animo sensibile un'impronta indelebile. Si parte da questi presupposti per raccontare "Ventisei maggio - La mia vita tra le poesie di Luciano Ligabue", il primo libro del fasanese Marco Mancini che il giovane autore ha voluto presentare ieri sera (domenica 17 gennaio) nel nuovo auditorium dell'Università del Tempo Libero "S. Francesco d'Assisi" ai Portici delle Teresiane.
Tanta gente non ha voluto mancare all'appuntamento promosso dall'associazione culturale "Calliope" e sposato dall'Utl presieduto da Palmina Cannone e dalla locale sezione dell'Ail con in testa la presidente Liliana Giorgio (Mancini ha voluto devolvere tutto il ricavato del libro, al netto delle spese di pubblicazione, proprio a questa associazione). A dialogare con l'autore, dopo l'introduzione della presidente del sodalizio organizzatore Mariateresa Maggi e della stessa Cannone e un brano di Luciano Ligabue cantato da Krizia Maggi. è stata Teresa Cecere, docente all'istituto superiore "L. da Vinci" di Fasano. In prima fila l'ex sindaco Lello Di Bari (Mancini è stato uno dei fondatori del movimento 'Giovani per Fasano' da sempre vicino all'ex primo cittadino) e il consigliere regionale Fabiano Amati.
Mancini non si è sottratto alle domande della professoressa Cecere, brava ad incanalare la serata in un'atmosfera decisamente originale e che ha dato spazio più alla sensibilità dell'autore che al contenuto dello stesso libro. Il dialogo tra i due è stato intervallato da alcuni passi del libro letti da Ilaria Potenza e Barbara Castellano del gruppo "Volta Pagina - I Presidi del Libro". Mancini ha parlato del rapporto con i suoi genitori (del resto il libro è pressoché autobiografico e la famiglia è un valore cardine da cui il giovane non prescinde) e quello con la professoressa Nardelli, "vera insegnante di vita" capace di trasmettergli valori che lo accompagneranno per sempre. E poi Ligabue, l'artista di Correggio "scoperto al contrario" racconta Mancini. Infatti non è stata una canzone a far scattare in lui la passione per il rocker emiliano ma il testo "I duri hanno due cuori". Poi è arrivato tutto il resto.
"Ventisei maggio - La mia vita tra le poesie di Luciano Ligabue" era inizialmente nato solo come versione e-book ma visti gli oltre 5mila download Mancini ha pensato di farne uscire anche una versione cartacea edita dalla Giacovelli Editore di Locorotondo. Tra le pagine le speranze e le paure di un ragazzo che si approccia alla vita ma che si emoziona ascoltando una canzone, parlando dei propri genitori, pensando ad una prof prematuramente scomparsa e perseguendo il sogno di voler cambiare il mondo con la cultura. Emozioni che Mancini vorrà sicuramente continuare a raccontare nel proseguo della sua "vita da mediano".
di Redazione
18/01/2016 alle 06:35:31
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